martedì 21 maggio 2013

Stress da allenamento


Buon inizio di settimana a tutti. Torno a scrivere sulle pagine di questo blog dopo qualche giorno di assenza a causa di imprevisti gravi che mi hanno tenuto forzatamente lontano da queste pagine e mi hanno limitato fortemente nello svolgimento della mia attività fisica. Dico questo perché mi rendo sempre più conto di quanto sia difficile programmare e svolgere una serie di allenamenti facendo costantemente i conti con gli impegni e gli imprevisti delle nostre vite. Se non siete atleti professionisti e come me avete un lavoro normale che vi occupa almeno 8 ore al giorno e una normale vita sociale, vi renderete conto che non è assolutamente semplice coniugare, in tutto questo, una normale attività sportiva. Se non bastasse, la pratica allenante che sto svolgendo è molto impegnativa dato che comprende la successione di ben 4 discipline differenti da svolgere nell’arco di una settimana. Così come dicevo in qualche vecchio post, occorre avere delle priorità che, purtroppo, non possono essere legate al solo divertimento dell’allenamento. Il lavoro, la famiglia, gli amici e lo sport devono entrare in un perfetto equilibrio sinergico, in grado di non alterare il nostro stato psico fisico o rischiare di escluderci da qualsiasi rapporto di natura sociale. Non dobbiamo mai dimenticare che il fare sport deve essere un piacere, un divertimento e uno svago dallo stress quotidiano, senza mai diventare una pratica opprimente, morbosa ed esclusiva nella nostra vita. Le priorità sono altre e lo sport non è il nostro lavoro ma solo un benevolo e salutare passa tempo. Quindi non disperate se per una riunione avete fatto tardi sul lavoro e non avete potuto svolgere la vostra sessione di pesi. Recupererete. Non preoccupatevi se siete dovuti andare un intero pomeriggio con la vostra fidanzata o moglie per negozi perdendo i 3 km in vasca o se il brutto tempo e il freddo hanno impedito la vostra sgambata in bici o  a corsa. Tranquilli recupererete. L’importante è capire che la pratica sportiva non deve diventare una ossessione.

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