sabato 3 ottobre 2015

Matteo Venzi, quando il triathlon ti cambia la vita

Una decima posizione che lo ripaga di tutti i sacrifici fatti. Matteo Venzi, 29enne pistoiese, negli ultimi due anni ha stravolto la propria vita per dedicarsi al triathlon, una disciplina che mette a dura prova il fisico. Domenica Matteo ha conquistato il decimo posto (su 1.800 partecipanti) all'Ironman 70.3 Pula in Croazia, un traguardo che gli permette di staccare il pass per i Mondiali del prossimo anno in Australia. Adesso il triatleta pistoiese è atteso dagli Italiani Assoluti di Riccione, poi comincerà a gareggiare per il Cus Trento. «A Pistoia e in altre realtà toscane – spiega – mancano risorse, impianti e soprattutto cultura. Già altri sportivi si sono spostati da qui per andare dove era possibile fare sport: io ho fatto la stessa cosa, il Cus Trento ha investito su di me e io punto a ripagarlo». Matteo ha cominciato nel 2013 a fare triathlon, l'anno dopo ha disputato le prime gare su distanza sprint (750m+20km+5km) e olimpico (1500m+40km+10km) e a quel punto ha iniziato a cambiare le proprie abitudini per concentrarsi al meglio su questo sport molto impegnativo e dispendioso. «Mi sveglio alle 6 di mattina – racconta – poi nuoto due ore prima di andare a lavoro. Il secondo allenamento arriva o in pausa pranzo o nel tardo pomeriggio, anche se a volte mi alleno tre volte al giorno per una media di tre ore. Il triathlon richiede di curare molto l’alimentazione, rispettare le ore di sonno e i recuperi delle sedute di allenamento: ti condiziona tutta la giornata. Ho un allenatore che coordina la mia preparazione e poi due tecnici specifici che mi seguono da vicino per il nuoto e per la corsa».

Nessun commento:

Posta un commento