Non è semplice rispondere ad una
domanda del genere, dato che lo motivazioni sono molteplici e variabili da
individuo ad individuo. L'attività sportiva si può praticare a tutte le età ,
ma la risposta fisica nelle varie età non è chiaramente la stessa . E
chiaramente anche la tipologia di allenamento non può essere la stessa nelle
varie età . Lo sport comunque crea a tutte le età benefici nel nostro organismo
che ritroveremo fino in età avanzata oltre che lavo- rare su tanti aspetti
psicologici di non minore importanza .
Partiamo con il dire che lo sport
non dovrebbe mai mancare nella vita di ognuno di noi, dato che ci far star bene
con noi stessi e di conseguenza con gli altri. Già da bambini, o meglio da
piccolissimi, attraverso il gioco, pratichiamo una forma molto infantile e
primordiale di sport, dove però possiamo distinguere alcuni tratti distintivi
di alcune attività sportive che praticheremmo in altre età: divertimento,
dispendio energetico e stanchezza. Con il progredire dell'età spesso e
volentieri, molti pediatri consigliano ai giovani genitori di portare i propri
figli a praticare qualsiasi tipo di sport, dato che in età prescolari basta
muoversi e fare attività per stare bene. Fare sport da bambini allontano il
rischio di svolgere pratiche malsane che con l'avanzare del tempo potrebbero
portare problemi al bambino, come la sedentarietà e l'obesità. In una società
come la nostra, volta al consumo, anche i bambini sono visti come una fonte di
buisness: basti pensare alle innumerevoli pubblicità di merendine e dolcetti
che abbondano in tv e non solo. Solo verso i 6-7 anni si potrà pensare di
indirizzare il bambino, a secondo delle sue attitudini e delle sue preferenze,
verso uno sport (il nuoto è uno dei migliori a questa età).
Fare sport è indispensabile anche
durante l'adolescenza, dato che migliora l'autostima e previene disturbi legati
ad ansia e depressione, favorendo i rapporti sociali oltre che una migliore
mobilità e postura. L’adolescenza è il periodo del
cambiamento, della metamorfosi, il momento in cui ci si accorge di
essere diversi e si sente il bisogno di essere diversi. In questa
metamorfosi entra in gioco anche la paura, la paura di non piacere e di
non piacersi. La buona riuscita nello sport dovrebbe diventare uno stimolo
per valorizzare la capacità dell’adolescente, comprese quelle sociali.
Possiamo concludere che negli adolescenti il gioco-sportivo può
influenzare profondamente almeno tre sfere dello sviluppo: la sfera
dello sviluppo corporeo; la sfera dello sviluppo della personalità; la sfera
delle relazioni sociali. La pratica sportiva giovanile – con
educatori/allenatori capaci di cogliere questa opportunità - potrebbe essere
un formidabile mezzo per sviluppare negli adolescenti una serie di
caratteristiche positive: la capacità di affrontare e superare difficoltà;
la consapevolezza delle proprie possibilità; l'autonomia; la motivazione; la
capacità di collaborare con gli altri.
Il 30° anno coincide con l’inizio
di una progressiva riduzione ed efficienza delle funzioni fisiologiche in
genere: in linea generale il metabolismo basale e l’efficienza cardiocircolatoria e
respiratoria e altre importanti funzioni fisiologiche si abbassano di circa
l’1% l’anno. Il progressivo abbassamento del metabolismo basale comporta un più
facile accumulo di grasso sottocutaneo. Diminuisce la gittata cardiac) di circa
l’1% l’anno. Il cuore tende a rispondere allo sforzo aumentando solo il numero
di pulsazioni e non anche il volume. L’invecchiamento del collageno e
dell’elastina tende ad indurire le arterie determinando un innalzamento della
pressione arteriosa e, di conseguenza, un sovraccarico funzionale del cuore. I
polmoni perdono elasticità e diminuiscono la loro capacità vitale. Diminuisce,
di circa l’1% l’anno, anche il VO2 max. Le possibili alterazioni dei capillari
polmonari portano ad un progressivo minor scambio tra ossigeno ed anidride
carbonica. Questo fatto va a scapito dello scambio nutritivo ottimale a livello
dei tessuti del corpo, specialmente del sistema nervoso nel quale vi è una
perdita di neuroni e una diminuita produzione di neurotrasmettitori. Quindi
riduzione della reattività e della coordinazione motoria. I muscoli cominciano
a perdere il loro trofismo, aumenta il tessuto fibroso e diminuisce il numero
di fibre muscolari. Si deteriora il
collagene, costituente fondamentale dei tendini muscolari e dei legamenti
articolari. Tutto questo rende la muscolatura meno forte e meno elastica. Le
cartilagini articolari si assottigliano. Le articolazioni possono calcificarsi
ed erodersi mentre la perdita di massa ossea fa perdere elasticità allo
scheletro. Possono quindi instaurarsi delle accentuazioni delle normali curve
della colonna vertebrale. Un’attività fisica ben programmata in funzione
dell’età e della condizione fisica può contenere “l’aggressione” del tempo sia
sul fisico che sulla psiche.
Negli anziani l'attività sportiva
può essere di aiuto nella prevenzione delle malattie dell'apparato muscolo -
scheletrico. Un'attività fisica rallenta il processo di invecchia - mento dello
scheletro. Indipendentemente dall'età risulta che una vita fisicamente attiva
rispetto alla vita sedentaria si correla ad una maggiore massa ossea. Questo
vantaggio permane dall'età dello sviluppo fino ed oltre gli 80 anni .
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