mercoledì 29 giugno 2016

Il Glicogeno negli sport di durata

I giorni che precedono un evento sportivo di endurance sono giorni molto importanti, soprattutto dal punto di vista alimentare, dato che l'organismo dell'atleta dovrà essere nelle condizioni di maggior efficienza, nel momento del massimo sforzo. Sulla base di questa considerazione, i preparatori, dovranno porre molta attenzione alle fonti di energia assimilate dai loro atleti,  nei giorni a ridosso la competizione; ricordando sempre che, il nostro organismo trae energia dal glicogeno dei muscoli e del fegato, dalle riserve di grasso e dai carboidrati esogeni.

Il glicogeno rivolge nell'economia e nell'efficacia dello sforzo sportivo, un'importanza a dir poco rilevante. Si è notato, infatti, che in prove di endurance superiori ai 90', si ha un decadimento prestativo al calare delle riserve di glicogeno nei muscoli. Ecco quindi spiegata la notevole importanza del glicogeno nella dieta di un atleta di resistenza. Per farla molto semplice, il glicogeno è un composto formato da molte molecole di glucosio, che vengono prelevate una ad una dai muscoli per utilizzarlo a livello mitocondriale. Per evitare cali prestazionali, occorre che i livelli di glicogeno non si abbassino prima della fina della competizione e per farlo occorre partire con il serbatoio di glicogeno al massimo. Per alzare i livelli di glicogeno un atleta può intervenire su tre fattori: livello della preparazione (il livello di glicogeno e livello di preparazione sono direttamente proporzionali), riducendo gli allenamenti superiori ai 90' nella settimana che precede la gara e infine con l'alimentazione.

Il rischio di iniziare una competizione di resistenza, con basse scorte di glicogeno, è quello di incappare in una vera e propria crisi durante lo svolgimento della gara. Con le scorte di glicogeno al minimo scatta immediatamente la crisi, con i muscoli che a questo punto non riescono nemmeno più a trarre energia dai grassi, dato che la lipolisi è attivato dagli zuccheri.

2 commenti:

  1. ciao Davive, grazie per la guida: puntuale e precisa. non sarò di quelli che pensano che prima della prestazione sportiva non ci sia niente di meglio di un bel piatto di pasta alla carbonara ma l'indice glicemico per me è sempre stato un grosso punto di domanda... :)

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  2. Necessità valutare sia l'indice glicemico che il carico glicemico, valutando che tipo di alimento assumiamo e in che quantitativo.

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