mercoledì 27 marzo 2013

Intensità di allenamento

Una delle cose più aberranti che il "4 x 10" ha provocato, è sicuramente l'incapacità di interpretare bene COME e CON CHE PESO si devono effettuare le serie. Questo è dovu­to al fatto che quando un atleta vede la scheda e sa che deve fare 4-8 esercizi per 3-4 serie da 10-12 ripetizioni, si guarda bene da spingere adeguatamente le prime serie in quanto, istintivamente, tende a risparmiarsi per poter comunque arrivare alla fine della scheda. Normalmente quando si trova all'ottava o alla nona ripetizione, appena sente un accenno di acido lattico, fa la decima con una composta smorfia di dolore, e via verso gli appoggi della panca! Ne poteva fare benissimo magari anche 4 o 5 in più, ma sulla sche­da c'è scritto 10 e quindi... In realtà, come più volte ripetuto in questa sede, quello che conta non è tanto il numero e quindi il volume delle serie ma l'intensità con cui vengono svolte.  Il metodo delle percentuali si basa sul fatto che l'allievo vede sulla scheda non 8-6-4, ma 75%-77,5%-80% del massimale (corrispondenti in linea di massima al nostro pira­midale) e quindi dovrebbe essere costretto a fare il massimo delle ripetizioni possibi­li. Infatti vedendo 8-6-4, state pur certi che psicologicamente molti si legano a quei numeri e si fermano ad 8, a 6 e a 4 anche se le loro unità motorie hanno ancora parec­chie cartucce da Sparare. Vi posso assicurare che è quello che succede ancora nella maggioranza delle pale­stre a causa dell'ignoranza e dell'approssimazione. Inoltre, come alcuni di voi avran­no già notato, solo la prima serie corrisponde esattamente alle tabelle canoniche delle relazioni percentuali del massimale/ripetizioni, in quanto se si forza in maniera otti­male la prima serie al 75% (8-9 rip., per esempio con un massimale di 100 kg) è estre­mamente difficile aggiungere altri 5 kg, aspettare 2 minuti, e farne 6-7 (che corrispon­dono in teoria all'80%). Quindi proprio perché non si forzava al massimo, seguendo i dettami del classico piramidale, nel passato si poteva sviluppare la serie in questo modo, cioè se nella prima serie venivano fuori 8 ripetizioni, si mettevamo 2,5 kg e aspettavamo circa due minuti e probabilmente ne venivano 6, altri 2,5 kg e altri due minuti di pausa e ne usci­vano 4. Mettiamo il tutto in tabella: 


Ma proprio l'incremento dell'intensità intrinseco della proposta una-tre serie mas­simo, ha radicalmente cambiato e sicuramente sorpassato questo tipo di approccio. Infatti l'osservazione di centinaia di atleti che hanno eseguito il B.I.I.O. ha dimostrato che il piramidale, così come ci è stato insegnato, non ha alcun senso, né logico né pra­tico. Infatti, se l'allievo, come abbiamo già accennato nel corso del tempo, riesce a dare il massimo ad ogni serie, prima, seconda o terza che sia, il risultato non può che essere simile a questo: 

  
 In pratica, arrivando al massimo esaurimento già dalla prima serie, si accumula un tale carico di fatica neuro-muscolare, che non solo non permette un aumento di carico nella serie successiva tale da raggiungere il numero di ripetizioni previste (in questo caso 6), ma anche mantenendo lo stesso peso della prima serie, molte volte non si riesce a rag­giungere né le 6, né tantomeno le 4 ripetizioni previste successivamente. È la fine del pira­midale, almeno come è stato fino a adesso interpretato.



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