lunedì 28 ottobre 2013

La posizione in acqua

Nel nuoto infatti, come in molti altri sport, l'evoluzione delle capacità  motorie coordinative rappresenta la base da cui partire per una buona evoluzione tecnica dell'atleta. Quanto più ricco e preciso sarà  il bagaglio di percezione  sensoriale del movimento sviluppato e tanto più fine sarà  il controllo e la regolazione del movimento che ne consegue. Lo sviluppo delle capacità  coordinative è quindi strettamente associato con la concomitante evoluzione delle capacità  senso-percettive. L'evoluzione della coordinazione può avvenire solo attraverso una esecuzione cosciente e corretta del movimento.

E’ importante ricercare una posizione che riduca gli attriti in acqua. In altre parole dobbiamo ricercare una grande idrodinamicità durante tutte le fasi della nuotata, virate comprese. La riduzione dell’attrito pesa ai fini dell’avanzamento per circa il 70%, mentre le capacità propulsive di tecnica e sensibilità sono prossime al restante 30%. Se cercate quindi di migliorare e nuotare più veloci, il pensiero principale sarà quello di migliorare l’assetto in acqua, poi quello di un miglioramento tecnico, e solo da ultimo, il miglioramento della prestazione fisica. Concentratevi su:
1) minimizzare ogni resistenza/attrito passivo tramite un corretto allineamento,
2) massimizzare l’efficienza dei movimenti propulsivi.

Così facendo migliorerete la vostra penetrazione idrodinamica, concentrandovi sui cambiamenti della posizione/assetto del corpo. Eliminare l’attrito si ottiene principalmente in 3 modi:
1) Col bilanciamento del corpo. Piedi e gambe tendono sempre ad affondare a causa della loro stessa peculiare costituzione fisica. Per ogni centimetro di affondamento c’è un incremento proporzionale di attrito e costo energetico per l’avanzamento. Quindi un corpo in asse, bilanciato ed allineato, con le gambe ed i piedi a filo dell’acqua è la migliore posizione per rendersi idrodinamici
2) Dobbiamo allungarci. All’aumentare della lunghezza sulla linea d’acqua, si riduce la resistenza all’avanzamento; allungandovi dovrete ricercare di percepire tutti i segmenti corporei allineati in un unico asse, disperatamente alla ricerca di toccare l’altro lato della piscina. Tutto ciò va eseguito rilassati, senza perdere in fluidità ed efficienza, senza strappare. Possiamo individuare 3 tipi di resistenza all’avanzamento:

- attrito frontale del corpo
- attrito di scia
- attrito generato dalla superficie del corpo

Più affonderete nell’acqua, più i tre tipi di attrito vi rallenteranno.



3) Grazie al giusto rollio, l’acqua incontrerà meno resistenza rispetto al normale scivolamento lungo la pancia, e questo riduce gli attriti. Concentratevi sempre sull’allungamento ed allineamento del corpo, e fatevi osservare o riprendere soprattutto sui fianchi; se questi sbandano durante la nuotata, c’è quasi sicuramente un problema con la testa o con la presa.

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