giovedì 28 marzo 2013

Melanoma


Quando tutto fila liscio, prima o poi arriva qualche sorpresa. Così, nemmeno a farlo a posta, ecco che sono incappato, per mia fortuna, in un piccolo intervento chirurgico che mi terrà fermo fino all’undici Aprile. Si tratta dell’esportazione di un neo a seguito del controllo annuale di verifica del melanoma. Come dicevo è solo un taglietto, quindi niente di preoccupante, ma i tre punti di sutura che mi hanno dato per ricucire la ferita mi obbligano al più completo riposo. Il taglio si trova sul fianco sinistro nella zona lombare e di per se non mi da ne dolore ne fastidio. Volendo potrei anche rischiare e continuare ad allenarmi ma credo non sia una scelta saggia. Meglio riposare e aspettare; il solo pensiero che mi si possano aprire i punti non mi fa dormire la notte. Tra l’altro anche il dermatologo che mi ha in cura si è raccomandato in tal senso. Detto questo colgo l’occasione per invitarvi ad eseguire uno screening dermatologico in ospedale o all’interno di una struttura privata per accertarvi che sia tutto a posto. La visita dura pochissimi minuti e se non ci sono nei sospetti si conclude all’istante. Se invece si dovessero rilevare nei dalla forma irregolare è doveroso farsi asportare il neo ed eseguire una biopsia. L’intervento dura 5 minuti e grazie all’anestesia locale è praticamente indolore. Fidatevi non sottovalutate il melanoma e se avete tempo eseguito il controllo.

mercoledì 27 marzo 2013

Intensità di allenamento

Una delle cose più aberranti che il "4 x 10" ha provocato, è sicuramente l'incapacità di interpretare bene COME e CON CHE PESO si devono effettuare le serie. Questo è dovu­to al fatto che quando un atleta vede la scheda e sa che deve fare 4-8 esercizi per 3-4 serie da 10-12 ripetizioni, si guarda bene da spingere adeguatamente le prime serie in quanto, istintivamente, tende a risparmiarsi per poter comunque arrivare alla fine della scheda. Normalmente quando si trova all'ottava o alla nona ripetizione, appena sente un accenno di acido lattico, fa la decima con una composta smorfia di dolore, e via verso gli appoggi della panca! Ne poteva fare benissimo magari anche 4 o 5 in più, ma sulla sche­da c'è scritto 10 e quindi... In realtà, come più volte ripetuto in questa sede, quello che conta non è tanto il numero e quindi il volume delle serie ma l'intensità con cui vengono svolte.  Il metodo delle percentuali si basa sul fatto che l'allievo vede sulla scheda non 8-6-4, ma 75%-77,5%-80% del massimale (corrispondenti in linea di massima al nostro pira­midale) e quindi dovrebbe essere costretto a fare il massimo delle ripetizioni possibi­li. Infatti vedendo 8-6-4, state pur certi che psicologicamente molti si legano a quei numeri e si fermano ad 8, a 6 e a 4 anche se le loro unità motorie hanno ancora parec­chie cartucce da Sparare. Vi posso assicurare che è quello che succede ancora nella maggioranza delle pale­stre a causa dell'ignoranza e dell'approssimazione. Inoltre, come alcuni di voi avran­no già notato, solo la prima serie corrisponde esattamente alle tabelle canoniche delle relazioni percentuali del massimale/ripetizioni, in quanto se si forza in maniera otti­male la prima serie al 75% (8-9 rip., per esempio con un massimale di 100 kg) è estre­mamente difficile aggiungere altri 5 kg, aspettare 2 minuti, e farne 6-7 (che corrispon­dono in teoria all'80%). Quindi proprio perché non si forzava al massimo, seguendo i dettami del classico piramidale, nel passato si poteva sviluppare la serie in questo modo, cioè se nella prima serie venivano fuori 8 ripetizioni, si mettevamo 2,5 kg e aspettavamo circa due minuti e probabilmente ne venivano 6, altri 2,5 kg e altri due minuti di pausa e ne usci­vano 4. Mettiamo il tutto in tabella: 


Ma proprio l'incremento dell'intensità intrinseco della proposta una-tre serie mas­simo, ha radicalmente cambiato e sicuramente sorpassato questo tipo di approccio. Infatti l'osservazione di centinaia di atleti che hanno eseguito il B.I.I.O. ha dimostrato che il piramidale, così come ci è stato insegnato, non ha alcun senso, né logico né pra­tico. Infatti, se l'allievo, come abbiamo già accennato nel corso del tempo, riesce a dare il massimo ad ogni serie, prima, seconda o terza che sia, il risultato non può che essere simile a questo: 

  
 In pratica, arrivando al massimo esaurimento già dalla prima serie, si accumula un tale carico di fatica neuro-muscolare, che non solo non permette un aumento di carico nella serie successiva tale da raggiungere il numero di ripetizioni previste (in questo caso 6), ma anche mantenendo lo stesso peso della prima serie, molte volte non si riesce a rag­giungere né le 6, né tantomeno le 4 ripetizioni previste successivamente. È la fine del pira­midale, almeno come è stato fino a adesso interpretato.



domenica 24 marzo 2013

Volume ed Intensità

il Volume rappresenta la mole di lavoro svolta in una sessione di allenamento, in altre parole è il parametro quantitativo del resistance training. La sua misura è condizionata in parte dalla durata totale della seduta di allenamento. Alcuni.) definiscono il volume come l'ammontare delle ripetizioni eseguite durante ogni sessione di allenamento moltiplicata per la resistenza utilizzata.Esso è rappresentato dal tonnellaggio dei chili sollevati. Più precisamente il volume totale è stabilito dal numero di ripetizioni x il peso sollevato x le serie eseguite in una singola sessione di esercizio con sovraccarichi.


Volume (V) = Kg x ripetizioni (R) x serie (S)


Per far meglio comprendere il concetto di intensità sarà utile dare delle definizioni.Fisiologicamente l’intensità dello stimolo viene caratterizzata essenzialmente dalla forza dei singoli stimoli e rispettivamente dal lavoro effettuato nella unità di tempo in una serie di stimoli; ossia, per quanto riguarda un lavoro culturistico vale questa formula:

N° della serie x n° delle ripetizioni x peso
                     __________________________________   =  intensità
Tempo

giovedì 21 marzo 2013

Sovrallenamento


Il sovrallenamento: stimoli troppo ravvicinati ed intensi possono indurre uno stato patologico vero e proprio che si riconosce da varie sintomatologie. L'atleta cala vistosamente nelle prestazioni abituali e si stanca facilmente, presentando una serie di cambiamenti a vari livelli biologici e psicologici (Tabella).  Possono determinare il sovrallenamento, oltre ad una errata metodologia dell'allenamento, anche la monotonia degli esercizi, una cattiva alimentazione, i fattori climatici, lo scarso riposo notturno, un regime di vita non conforme alla norme sportive, l’uso di sostanze mediche pericolose, problemi di carattere personale, ecc. Il sovrallenamento può durare poche settimane come anche mesi. Si dovrà alleggerire molto l'allenamento, recuperare un giusto riposo notturno, dare la prevalenza ai cibi alcalini (frutta e legumi) per compensare la tendenza acida del metabolismo, far uso corretto di idroterapia e massaggi.


Principali indizi del superallenamento
 A LIVELLO PSICOLOGICO
- Scarsa concentrazione e tendenza a distrarsi
- Poca voglia di aenarsi e di gareggiare
ll- Umore instabile
- Irritabilità
- Abbassament dell'autostima
o- Abbattimento
- Poca determinazione
- Scarsa capacità di autovalutarsi
A LIVELLO DI PRESTAZIONE
- Minore capacità di prtazione
es - Recuperi meno rapidi
- Minore tolleranza dei carichi
- Peggioramento tecnico e riaffiorarei vecchi errori
d- Minore forza (soprattutto massima)
A LIVELLO FISIOLOGICO
- Frequenza cardiaca a riposo piùlta
a - Variazioni di pressione arteriosa
- Variazioni nell'elettrocardiogramma (Onda T)
- Maggiore consumo di ossigeno ad intensità submassimali
- Dolori muscola
ri- Perdita di peso
A LIVELLO BIOCHIMICO
- Cortisolo e catecolamine più alte
- Minore concentrazione di testosterone
- Minore concentrazione di lattao in attività massimali
t- Minore resintesi del glicogeno
- Maggiore concentrazioe di urea
n- Mestruazioni irregolari
- Minore contenuto di calo
ci- Produzione di acidi urici
A LIVELLO VEGETATIVO
- Poco appetito (anche anoressia ma a volte bulimia)
- Insonnia
- Percezione i fatica sistematica
d- Mal di testa
- Nausea e disturbi gastro-intestinali
- Senso di pesantezza
A LIVELLO DEL SISTEMA IMMUNITARIO
- Maggiore facilità di infortuni e infezioni
- Riduzione dei linfociti

mercoledì 20 marzo 2013

Riposo e allenamento

La supercompensazione: è il meccanismo che fa scattare gli effetti ricercati  dall’allenamento. Quindi, attraverso adeguati stimoli (esercizi) si tende a instaurare l'adattamento-risposta ai carichi e allo stress, ovvero vengono a crearsi i presupposti per resistere nel tempo a stimoli di maggiore entità I carichi ovviamente dovranno risultare quantitativamente e qualitativamente equilibrati, tali da scatenare quei processi biologici di adattamento che nel tempo instaurano delle risposte allo stimolo sempre più positive e elevate. Particolare attenzione va posta ai giusti periodi di recupero tra le varie sedute di allenamento, è infatti in questa fase che l'organismo ricostituisce le riserve energetiche e le possibilità funzionali "compromesse" dall'allenamento. Per attuare il meccanismo corretto di supercompensazione è necessario che lo stimolo allenante si ponga entro certe soglie, infatti (Tabella e Figura):

STIMOLI BLANDI E CONTINUI
Creano un iniziale, leggero adattamento in persone non allenate. Sono inefficaci e peggiorano la condizione fisica in atleti allenati

STIMOLI DI MEDIA INTENSITÀ
Permettono un momentaneo mantenimento del livello di efficienza raggiunto, libello che nel tempo  enderà progressivamente a decrescere. Se lo stimolo non subisce infatti opportuni incrementi di intensità e volume vengono a crearsi delle vere e proprie "barriere" oltre le quali non è possibile andare

STIMOLI ADEGUATI NELLA INTENSITA' E VOLUME
Solo un'ottimale programmazione del numero di allenamenti e recuperi, comporta il migliore adattamento-risposta ai carichi

STIMOLI TROPPO ELEVATI E PERIODO DI RECUPERO INSUFFICIENTE

Peggiorano rapidamente la condizione di allenamento. In questo caso si può andare incontro allo stato patologico di sovrallenamento oltre a possibili traumi sugli organi e apparati eccessivamente sollecitati

lunedì 11 marzo 2013

Microciclo 1B

Ecco anche la tabella relativa all'altra parte dell'allenamento, quella del microciclo 1B.

domenica 10 marzo 2013

Aggiornamento Microciclo 1A

A conti fatti mancava qualcosa. Ecco quindi che la scheda di allenamento relativa la Microciclo 1A è stata aggiornata con degli esercizi specifici per spalle e bicipiti.

venerdì 8 marzo 2013

Microciclo 1A

Dopo avere eseguito per diverso tempo un programma abbastanza tranquillo, per abituare l'organismo ai carichi di lavoro successivi, adesso è arrivato il momento di fare sul serio. Con questa nuovo programma di allenamento, diviso su due schede "microciclo 1a" e "microciclo 1b", entriamo nel vivo dell'allenamento che ci accompagnerà fino a tutto il mese di giugno.