mercoledì 22 gennaio 2014

Motivazione sportiva


Ciò che spinge molte persone a praticare uno sport impegnativo come il triathlon, è possibile trovarlo in diversi fattori: tra cui il desiderio di mettersi alla prova in una multi disciplina, la voglia di allenarsi all’aria aperta, il volersi confrontare con altri atleti, raggiungere una buona condizione di salute oppure auto realizzarsi semplicemente terminando una gara o vincendola. Qualunque sia la molla che vi spinge a praticare una disciplina multi sportiva come il triathlon e successivamente a gareggiare, occorre sempre essere consapevoli che tutto questo passa attraverso una forte motivazione. In alcuni casi una fortissima motivazione può portare un’atleta a trasformare una semplice pratica sportiva in un vero e proprio lavoro. Essere motivati è il primo tassello, di una serie lunghissima, che vi permetterà di realizzarvi in questo sport e perché no eccellere. In tutti gli sport ed in particolare nel triathlon la motivazione gioca un ruolo importante fin dalla fase preparatori. L’allenamento del triathleta ha una cedenza praticamente giornaliera dato che a rotazione occorre allenare separatamente la frazione a nuoto, a corsa ed in bici. Inoltre, se non bastasse, a tutto questo va aggiunta una serie di sessioni con doppie sedute: nuoto e bici, nuoto e corsa, oppure corsa e bici. Infine, una buona preparazione atletica prevede almeno una sessione di potenziamento muscolare in palestra alla settimana. Già da queste poche righe siete in grado di capire la pesantezza e l’alta frequenza di allenamento a cui è sottoposto un triatleta nell’arco di sette giorni. Ovviamente senza mai compromettere il proprio lavoro, la propria famiglia e la propria vita sociale. Chi pratica questo sport non deve mai tralasciare l’aspetto motivazionale dell’allenamento, soprattutto nel caso in cui il programma allenante sia molto rigido. Ciò che ci spinge a nuotare delle ore intere in acqua per 5 km, oppure a macinare 95 km in bici o 15 km a corsa, è solo e soltanto una fortissima carica motivazionale. Quando la motivazione viene a mancare risulterà impossibile allenarsi e senza allenamento non arriveranno mai i risultati sperati. Quindi, oltre a tenere monitorati i parametri fisici, sportivi e tecnici, occorre tenere sempre sotto controllo il nostro livello motivazionale, intervenendo in modo tempestivo e preciso ogni qual volta la motivazione inizia a venire meno. Farlo è molto semplice. Per prima cosa, se non lo avete già fatto, createvi un vostro personalissimo diario di allenamento, in cui segnare ogni aspetto della giornata di training: ore di sonno, alimentazione, sensazioni prima-durante-dopo la sessione allenante, tipo di allenamento, tempi e progressi, peso ecc… Insomma monitorando più parametri possibile sarete sempre in grado di avere un quadro psicofisico ottimale. Può sembrare una cosa da pazzi, ma un diario di allenamento potrebbe risolvervi molti fastidi dato che corpo e mente, non solo vanno di pari passo, ma spesso e volentieri si influenzano a vicenda. Se dal vostro diario di allenamento vedete una differenza sostanziale di tempo e fatica, nel percorrere a corsa il solito tracciato, questo potrebbe essere un campanello di allarme, dato che o il corpo o la mente iniziano ad essere stanchi. A questo punto qualsiasi sia la causa, occorre intervenire, magari riducendo il kilometraggio, cambiando percorso, riducendo la frequenza settimanale oppure, molto più semplicemente iniziando a divertirsi. Non sottovalutate mai l’aspetto fondamentale della motivazione sportiva e nel caso sia in calo prendete dei repentini accorgimenti per tornare a divertirvi praticando il vostro sport preferito.

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