Mancano 37 giorni
esatti alla prima vera gara di triathlon della coppa Toscana e se non siete
ancora saliti in bici o entrati in vasca o avete pochissimi chilometri nelle
gambe, questa è una sfida che non fa per voi. Niente Duathlon od eventi
promozionali: il 26 Aprile a Tirrenia si svolgerà la prima vera gara di
Triathlon della coppa Toscana 2014. Ho già parlato del grandissimo lavoro degli
organizzatori, per allestire questo grande evento, nel post Triathlon
Tirrenia 26 Aprile 2014, quindi mi soffermerò esclusivamente sugli aspetti
tecnici del percorso e della gara. Essendo una delle prime vere gare di
triathlon della stagione, ed avendo alle mie spalle solo 2 gare di triathlon
(risalenti agli ultimi due appuntamenti della coppa Toscana 2013: Castiglione
della Pescaia e Tirrenia) ho pensato bene di fare una gara prudente ben conscio
dei mie limiti, scegliendo la distanza più breve: ovvero il Triathlon Fast con
1.000 metri a nuoto, 45 km in bici e 10.5 km a corsa. Quindi sarà su questa
distanza che dedicherò ogni mia attenzione. Iniziamo!
La frazione a nuoto,
come abbiamo detto, è di 1000 metri, sviluppati su di un unico lap senza
passaggio sulla spiaggia, cosa che la rende meno spettacolare al pubblico ma molto
più digeribile alla maggior parte di noi atleti. Dato che poco c’è da dire
sulla frazione in mare, mi limito ad indicare soltanto che la spiaggia della
partenza, e di conseguenza dell’arrivo, della frazione a nuoto, si trova un
centinaio di metri circa dalla zona cambio. Come ho già avuto modo di scrivere
sul post riferito
alla gara di Tirrenia del 2013, per arrivare alla zona cambio dalla
spiaggia, è necessario percorre un tratto su asfalto. Non sarebbe sgradita a
molti atleti, se gli organizzatori riuscissero ad installare una semplice passerella
o anche un tappeto nel tratto in cemento, evitando così di far passare molti
atleti a piedi nudi sull’asfalto. La partenza avviene dalla spiaggia in
prossimità dello stabilimento Continental in via Belvedere, alle spalle del
quale sarà allestita la zona cambio. La seconda frazione,
quella in bici, a differenza dell’edizione
2013 non si svolge soltanto lungo la strada costiere tra Tirrenia e Marina
di Pisa, ma entra nell’entroterra pisano toccando i luoghi più caratteristici
della città di Pisa: dalla Torre, passando per piazza dei Miracoli fino al
Lungarno pisano… un’ottimo percorso ciclistico che farà da cornice artistica,
culturale e paesaggistica a questo grande evento sportivo. Oltre a differire
per la lunghezza e per la bellezza del paesaggio, la nuova edizione del
Triathlon Tirrenia 2014 conferma, con la seconda frazione in bici, la totale
assenza di pendenza durante tutto l’intero giro di ben 45 km. Cosa non da poco
e molto apprezzata soprattutto dai fondisti puri. Quindi dato che manca ancora
un mesetto all’inizio dell’evento, se non l’avete ancora fatto iniziate a
macinare chilomtri in bici! Infine, dopo la
frazione in acqua e quella in bici, è la volta di quella a corsa. Niente di più
semplice se non un percorso da 5 chilometri da ripetere due volte, all’andata
in direzione Livorno e al ritorno in direzione Marina di Pisa. Tutto nella
massima sicurezza e tutto ancora una volta perfettamente in piano.rfettamente in piano. giovedì 20 marzo 2014
martedì 18 marzo 2014
Recupero post allenamento
Gli stimoli stressanti di
allenamento dovrebbero essere applicati in blocchi sopportabili, seguiti dal
tempo necessario per il recupero e il completo adeguamento. Il valore “tollerabile”
o “sopportabile” deve essere definito per ogni singola persona. Anche gli
atleti meglio allenati sembrano essere in grado di adeguare solo tre o quattro
cicli di aumenti progressivi nello stress specifico di un esercizio, in
particolare nelle sessioni di allenamento che avvicinano e superino l’intensità
di gara. Questa situazione porta all’uso crescente di un modello di “3 a 1” di
stimoli stressanti di allenamento per la formazione (tre parti per la formazione,
una parte per il rirpistino). L’atleta potrebbe utilizzare questo concetto ad
un livello settimanale (microciclo) mensile (mesociclo) e annuale (macrociclo),
per sviluppare un programma di allenamento a lungo termine. Non dare al
recupero la giusta importanza può essere un grava errore, in grado di
compromettere la nostra preparazione e il nostro stato di forma per periodi più
o meno lunghi.
Il grafico, offre una rapida
semplificazione di come il ciclo “seduta di allenamento/recupero” induca gli
incrementi prestativi voluti quando si pratica sport. Il Catabolismo indotto
dalla “seduta di allenamento” rappresenta lo stimolo biologico necessario
affinché avvengano i processi responsabili dell’Anabolismo e quindi del
miglioramento dello stato di forma. È intuitivo immaginare come errori
nell’allenamento possano compromettere l’incremento della condizione atletica o
come l’utilizzo di mezzi in grado di favorire/accelerare il recupero possano
permettere all’atleta di ottenere miglioramenti in maniera più rapida.
Subito dopo un’intensa attività
allenante avviene l'esaurimento delle
scorte di glicogeno: solitamente presente come riserva del nostro
organismo, nella muscolatura (fino a 350g di carboidrati) e nel fegato (fino a
100g). Quando terminano queste scorte, se non si riescono a utilizzare
efficacemente i grassi, la nostra capacità performante si riduce drasticamente.
Questo lo sanno benissimo i Maratoneti, i Triatleti, in pratica tutti gli
atleti di Endurance che mettano a dura prova l’organismo dal punto di vista
energetico. Oltre a questo nel nostro organismo aumentano le scorie: quando lo sforzo si fa intenso si
generano elevate quantità di scorie, prime fra tutte i radicali liberi, che
devono essere smaltiti in maniera efficace. Questo stress radicalico indotto
dall’intensa attività, infatti, ostacola i normali processi fisiologici
limitando il ritorno alle normali condizioni fisiologiche. Infine un’altro
aspetto da non sottovalutare per coloro che svolgono la Corsa come principale
attività, o comunque un attività ad alto contenuto tecnico e fisico, come il
Triathlon, è il catabolismo
proteico (consumo della muscolatura a scopo energetico),
inevitabile durante la pratica sportiva di lunga durata, è un fattore che può
diventare critico nel ritardare i tempi di recupero. Se l’organismo intacca i
muscoli per ricavare energia il muscolo ne uscirà indebolito invece che
rafforzato, ovviamente questo processo va contrastato.
Di seguito alcune delle cause che potrebbero generare
un cattivo recupero: Allenamenti troppo ravvicinati, soprattutto se non
sostenuti da una dieta e un'integrazione non idonee, Eccessiva intensità degli
allenamenti, Sonno disturbato da pensieri e stress della vita quotidiana, Allenamenti
serali troppo ravvicinati al momento in cui si va a letto, Programma inadeguato
allo stato di forma o all’età dell’atleta, Sovrappeso o comunque un apporto
calorico non adeguato, Malattie non diagnosticate che non permettano un
buon assorbimento intestinale, Cattiva idratazione durante l’arco della giornata
e durante gli allenamenti, Errato timing di assunzione del cibo o
dell’integrazione, Carenze specifiche non diagnosticate, Errate scelte
alimentari prima, durante e dopo l’attività.
Oltre a limitare i fattori che impediscono
un buon recupero, è buona norma seguire una serie di accortezze che facilitano
la fase di recupero nella pianificazione settimanale: Recuperare i liquidi persi oltre che per
ripristinare l’equilibrio idrico, un giusto apporto di liquidi favorisce la
“riattivazione vagale”, cioè il passaggio da uno stato di catabolismo a quello di anabolismo, Ripristinare le scorte
di glicogeno, con l’assunzione di carboidrati, è necessaria per stimolare la
secrezione insulinica e ripristinare le scorte di glicogeno perse, al fine di
presentarsi all’allenamento/competizione successiva con scorte adeguate. Nelle
prime 2 ore dopo lo sforzo, l’organismo è particolarmente recettivo all’assunzione
di carboidrati. Favorire la sintesi proteica: ovviamente l’anabolismo non è
possibile se non si forniscono i “mattoni” responsabili della sintesi proteica.
Un giusto, ma soprattutto precoce, apporto di amminoacidi o proteine di rapida
assimilazione permette di iniziare il prima possibile questi fenomeni.
giovedì 13 marzo 2014
Allenamento combinato
Gli stimoli stressanti di
allenamento dovrebbero essere equilibrati in tutte le discipline sportive del
triathlon, in modo da riuscire a sviluppare una certa efficienza in tutti e tre
gli sport contemporaneamente, e secondo il modo in cui le gare di triathlon
vengono svolte. L’allenamento combinato non è altro che una simulazione di ciò
che avviene in gara. E’ un allenamento che ci permette di migliorare la
gestualità nella zona cambio, capire come poter togliere qualche secondo o
semplicemente ci permette di arrivare tranquilli e sicuri di saper fare ciò che
al meglio va fatto in gara. Per quanto riguarda le brevi distanze si è arrivati
ad affermare che è fondamentale allenare l’alta intensità nella prima parte
delle frazione successiva la zona cambio (ad esempio correre forte i primi km
di corsa dopo esser scesi dalla bici). Nelle
lunghe distanze invece, l’ideale è allenare la progressività
nell’intensità del ritmo da tenere nella frazione seguente la zona cambio (ad
esempio correre lentamente per poi andare in progressione di velocità una volta
scesi dalla bici). La difficoltà maggiore che si incontra in queste tipologie
di allenamento è quella di organizzarsi con i cambi e quindi con la zona di
transizione, per tale motivo possono anche essere sostituiti da gare di
Duathlon su diverse distanze (corsa , bike, corsa). Oltre, al combinato
maggiormente utilizzato , tra ciclismo e corsa, si potrebbe organizzare un
combinato completo simulando la gara, quindi nuoto, ciclismo , corsa , in
questo caso è ovvio che sia auspicabile nuotare al mare utilizzando la muta da
gara e tutto il materiale e attrezzatura che potremmo utilizzare in gara.
domenica 9 marzo 2014
Sovraccarico progressivo
Per raggiungere delle prestazioni
ottimali in allenamento in gara,è necessario che l’atleta segua dei principi scientifici
di allenamento. L’apprendimento di questi principi avviene attraverso l’osservazione,
l’analisi, la sperimentazione e l’esperienza. Oggi parliamo del sovraccarico progressivo: ovvero aumentare il
livello di adattamento richiede un aumento graduale nella quantità di stimoli
stressanti applicati. L’atleta dovrebbe procedere a piccoli passi, applicando
degli stimoli stressanti sempre più grandi solamente nel momento in cui la
risposta fisiologica indica un avvenuto adattamento al livello precedente. Il sovraccarico
progressivo è un concetto che rappresenta il graduale
incremento dello stress fisico durante l'esercizio sportivo. Il
principio di base sostiene che per continuare ad ottenere guadagni in un
programma di allenamento fisico, lo stress sul muscolo scheletrico debba essere progressivamente
aumentato in quanto esso nel tempo si rafforza, migliorando le prestazioni di
forza, potenza, o resistenza muscolare. Una volta che i muscoli si adattano ad
un definito carico di lavoro, essi non continueranno a progredire nel
miglioramento di una qualità necessaria per raggiungere l'obiettivo desiderato,
a meno che il carico di lavoro venga in qualche modo aumentato. Nonostante
il sovraccarico progressivo sia
un principio originato e diffuso soprattutto nell'ambito dell'esercizio coi
pesi, esso rimane valido anche negli altri sport. Infatti, come è stato
ribadito in precedenza, il termine "sovraccarico" non necessariamente
viene utilizzato per indicare i carichi utilizzati, ma esso varia il suo
significato specifico a seconda dell'adattamento ricercato o dello sport praticato.
Ad esempio, l'aumento progressivo del sovraccarico può consistere semplicemente
una riduzione dei tempi di recupero o un aumento della velocità delle
ripetizioni a parità di carico utilizzato. Nel contesto dell'esercizio
aerobico di endurance, il sovraccarico
progressivo può indicare l'aumento del volume (la durata
della sessione) o dell'intensità (ad esempio aumentando la velocità percorrendo
la stessa distanza). Esso può essere applicato anche nell' intervallo
training, ad esempio completando più sprint, riducendo la durata del recupero, o ancora aumentando il
volume o l'intensità dello sforzo.
lunedì 3 marzo 2014
Pagina Alimentazione
Dopo l'approfondimento dedicato agli integratori, una nuova sezione, inerente all'alimentazione, è stata inserita nel blog. Si tratta di uno spazio dedicato al vasto e complicato mondo dell'alimentazione sportiva, nel quale poter trovare risposta ad ogni vostra curiosità. Che aspettate, cliccate in alto a sinistra nel menù a tendina "pagine" e successivamente su "Alimentazione". Buona lettura.
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