Gli stili notoriamente utilizzati
nella pratica del nuoto sono 4: il
crawl, il dorso, la rana e il delfino. Gli atleti che praticano il triathlon
sono soliti utilizzare lo stile crawl, meglio conosciuto in Italia come stile
libero, per portare a termine la prima frazione a nuoto. Teoricamente nel
regolamento della federazione internazionale triathlon non è specificato quale
stile utilizzare per la frazione a nuoto, quindi un triatleta potrebbe nuotare
anche praticando altri tipi di nuotata. È scontato dire che il crawl, per la
sua impostazione e tecnica, risulta essere lo stile di nuotata più diffusa nel
triathlon.
Galleggiabilità
Creando e
mantenendo una posizione orizzontale ed equilibrata del corpo' l'atleta espone
una minore superficie del proprio corpo all'acqua e, in aggiunta, riesce a ridurre
l'energia della battuta di gambe necessaria a tenere le gambe verso l'alto.
Molti allenatori ed insegnanti di nuoto ritengono questo, l'aspetto di maggior
importanza e che vada assolutamente sviluppato per primo. Un equilibrio del
corpo ottimale nel nuoto a stile libero crea una posizione più orizzontale
possibile. Questo risultato può essere raggiunto da parte dell'atleta tenendo
in equilibrio il proprio corpo attraverso il proprio punto centrale di
rotazione o centro di galleggiabilità, rappresentato dai polmoni. Purtroppo il
nostro corpo non è stato concepito per vivere nell’ambiente acquatico, per
questo non siamo normalmente equilibrati nell’acqua, dato che abbiamo le leve
delle gambe più lunghe e pesanti rispetto a quelle delle braccia, ecco spiegato
il motivo per il quale tendiamo ad affondare naturalmente con le gambe. Nel
nuoto a stile libero l'atleta è in grado di controbilanciare questa situazione
con la posizione della propria testa ed anche con la propulsione delle
bracciate. Mantenendo la propria testa all'ingiù e con il braccio sempre
allungato in avanti, l'atleta tenderà ad equilibrare il sistema ed a rimanere
più facilmente in posizione orizzontale. Alcuni allenatori ed atleti descrivono
questa pratica come "creare pressione in avanti”. L'atleta può verificare
facilmente il proprio equilibrio, prima di tutto tentando di galleggiare stando
a pancia in giù con le braccia distese ai lati. Egli noterà che le proprie
gambe tendono ad affondare a meno che non cominci a battere le gambe. Minore
sarà lo sforzo per mantenere la posizione orizzontale in acqua, maggiore sarà
la galleggiabilità.
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