L'allenamento fisico
è in grado di stimolare la propria risposta immunitaria, di crear un equilibrio
muscolare, di aumentare la densità delle ossa e dei tessuti molli, di
migliorare la funzione degli organi (il cuore e i polmoni), e di creare uno
stato di buona salute psicologica e dei sentimenti di soddisfazione. La cosa
più importante nel cercare di creare un programma di allenamento che riesca a
stimolare il proprio sistema immunitario, invece di reprimerlo, dovrebbe essere
quella di evitare il sovrallenamento. Il proprio sistema immunitario potrebbe diventare temporaneamente
soppresso nel momento in cui i propri sforzi in allenamento e in gara,
eccedano di molto gli sforzi precedenti o gli sforzi che non si è preparati ad
eseguire. Affrontare degli sforzi d'allenamento
di proporzioni "epiche", senza un lavoro precedente che prepari ad
effettuare questo tipo di sforzi, potrebbe portare l'atleta in uno stato di forte sterss. Anche se quella corsa "monumentale" in mountain bike della
durata di cinque ore (quando normalmente si corre solo per un'ora, o anche
meno) sembra essere una buona idea in quel preciso momento, molto spesso il
risultato a lungo termine potrebbe essere un malanno e una perdita complessiva
di miglioramento nel proprio allenamento.
Quando, frequentemente,
l'atleta si impegna troppo, una temporanea soppressione della
risposta immunitaria può anche diventare cronica. Questo potrebbe far aggravare
dei malanni minori in corso e, potenzialmente, delle malattie croniche, oltre a vari problemi delle vie
respiratorie superiori ed altre malattie più gravi. Per evitare un'eventuale
soppressione immunitaria acuta che cronica, l'atleta dovrebbe evitare di
provare ad eseguire degli sforzi in allenamento es in gara nel caso
in cui non si sia preparato a sufficienza, ma cercare, invece, di
effettuare delle progressioni d'allenamento attraverso dei piccoli
incrementi.
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