martedì 18 agosto 2015

Elisabetta Fusi, una campionessa contro il cancro

È stata una campionessa in vasca con la Nazionale Azzurra di nuoto, lottando contro il tempo. Oggi è una campionessa nella vita e giorno dopo giorno affronta l’avversario più temibile che potesse mai incontrare: il cancro. Lotta, soffre, stringe i denti, ma non si arrende, come quando si allenava in vasca per abbassare il suo miglior tempo. Oggi tutto questo lo fa per lei, per i suoi tre figli, per la sua famiglia e per tutti coloro che le vogliono bene. Lei è Elisabetta Fusi e questa è la sua storia.

Sono romana, ho 51 anni, sposata, madre di tre figli, vivo e lavoro ad Anzio. Sono una ex atleta della Nazionale Azzurra, vanto 25 presenze in Nazionale, un record di staffetta, una migliore prestazione assoluta sui 200 metri stile libero, un titolo italiano assoluto, una partecipazione ai giochi del mediterraneo, e sono medaglia di bronzo al valore atletico. A seguito di un brutto carcinoma mammario, lo scorso dicembre, ho dovuto subire una  mastectomia e linfoadenectomia totale destra, oltre ad una chemio per sei mesi e una cura lunga  cinque anni. Attualmente sono guarita.

Lo sport è disciplina di vita. Insegna a combattere, a spostare continuamente i propri limiti, e a lottare per superarli. E’ squadra, impari a collaborare, a ritagliarti un ruolo, a rispettare e ottenere rispetto. Sono meccanismi fondamentali, che usi nel vissuto, automatismi indelebili. Il cancro, invece, è la sfida impossibile. C’è la mortificazione, l’incertezza, il dolore. Ma c’è soprattutto la speranza, la volontà, la pazienza. Le fasi che ti propone sono micidiali, impongono una sopportazione portata sempre all’estremo. Ti obbliga ad una gestione lucida, consapevole, ti pone delle scelte spiacevolissime. Io sono cambiata, fisicamente, interiormente, consapevolmente. Il corpo si rigenererà, intimamente svaporerà il timore di mostrarsi con disinvoltura agli altri. In foto è un gioco, ma nel quotidiano è un incubo. Fondamentale è aver vissuto  la certezza che di cancro ci si può ammalare seriamente, che si può e si deve curare, che si può e si deve lottare per guarire.

Elisabetta Fusi

Ci sono tre modi di reagire, quando ti viene detto che hai il cancro: puoi compiangerti, lottare oppure prenderlo per i fondelli E.F.

Nessun commento:

Posta un commento