Se vi trovate ad
attaccare a distanza un avversario, prendete del tempo per osservare
se ha un respiro affannoso o rilassato, se la sua forma è in calo o
in crescita, quante volte in salita si alza sui pedali e soprattutto
cercate di individuare quali sono i punti di forza e le debolezze del
vostro avversario. Considerate sempre a che punto della gara vi
trovate e sfruttate il tempo che avete per studiare l'avversario.
Successivamente dovrete considerare il livello di sforzo, cercando di
capire se lo sforzo per l'attacco sarà identico o addirittura
superiore al vostro ritmo di gara o alla vostra soglia di lattato: in
questo caso abbandonate l'idea di attaccare e restate a ruota.
L'attacco vero e proprio avverrà a circa 3-4 lunghezze bici, dal
vostro avversario, facendo attenzione a non incorrere in una sanzione
in quelle gara definite no-draft. Scegliete sempre una parte del
percorso favorevole alle vostre capacità, ricordandovi che nelle
gare ufficiali avrete solo solo 15 secondi per passare. Ricordatevi
sempre di non sprintare davanti all'avversario, cercando di mantenere
un ritmo costante osservando la reazione, dato che ogni atleta
sorpassato cercherà di darvi la caccia almeno per alcuni km. Se il
vostro avversario rimane attaccato alla ruota per molto tempo,
probabilmente vi sta facendo lavorare a suo vantaggio, in questo caso
rallentate nuovamente il ritmo fino a che non si passerà di nuovo.
Ancora una volta, osservare quanta energia stanno consumando e
ripetere il processo e provando ad aprire un varco più grande al
prossimo attacco. Ricordatevi di attaccare sempre dove siete più
forti e dove il vostro avversario è più debole.
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