lunedì 30 novembre 2015

Acqua running

L’Aqua Running è un ottimo allenamento col quale migliorare la tua corsa. Mentre le gambe si muovono, la resistenza dell’acqua fa aumentare l’efficienza, per una corsa più fluida e potente. Una cintura di galleggiamento ti consentirà di correre in acque profonde, con lo stesso tipo di azione che usi per le tue corse sull’asfalto. Indossata la cintura di galleggiamento, inizia a correre a una profondità dove riesci ancora a toccare il fondo, così da riuscire a mantenere il corretto allineamento del corpo. Spostati poi in acque più profonde, mantenendo la stessa andatura. Corri 5 minuti e recupera 5 minuti; ripeti da 3 a 5 volte. A ogni allenamento, aumenta il tempo della corsa e diminuisci quello di recupero, fino ad arrivare a 30 minuti di corsa continua. Una volta raggiunto questo traguardo dovrai lavorare sull'intensità: mantieni basso il livello di sforzo: non devi avere il fiatone. Dopo qualche sessione di allenamento aumenta il ritmo di rotazione delle gambe, in modo che il tuo respiro diventi quello di una corsa a ritmo discretamente sostenuto. Durante il recupero nuota un paio di vasche, oppure alterna gli allenamenti di corsa in acqua con degli allenamenti di nuoto. Nuota una vasca lenta, recupera 20-30 secondi, fai una vasca più veloce, recupera 1 minuto, fai due vasche lente, ancora un minuto di recupero e poi da 2 a 4 vasche veloci, recuperando quanto vuoi tra una e l’altra. Per fare un lavoro di corsa lunga in acqua, corri semplicemente in piscina per lo stesso tempo che avresti corso con i piedi “per terra”. Per un allenamento di ripetute, accorcia la falcata e accelera il ritmo di rotazione delle gambe muovendole più rapidamente, mantenendo gli stessi tempi di corsa e di recupero. Mentre riprendi fiato, muovi le gambe lentamente e con movimenti leggeri. 

sabato 28 novembre 2015

Sesso e Triathlon


Il Triathlon  fa bene al sesso! Questo è il responso dato dagli andrologi dopo aver compiuto uno studio su un campione di 60 atleti italiani con disfunzioni erettili. È risaputo che il triathlon  fa bene alla salute; fino ad oggi ci si concentrava soltanto sui benefici che la multidisciplina apportava all'apparato cardiopolmonare, ma non è stato mai valutato, fino ad oggi,  il suo potenziale valore terapeutico nelle problematiche di tipo sessuale. È sufficiente bruciare circa 1.500 kilocalorie a settimana, per avere nel tempo un miglioramento generale della nostra saluta, ma con il triathlon, in particolare allenandosi in modo combinato con corsa, nuoto e bici, oltre ad una salute migliore si riscontrano anche benefici nei rapporti sessuali. Il sesso sarà anche sconsigliato prima di una gara di triathlon, ma viceversa, il triathlon è un toccasana per il sesso. Il traithlon da solo non basta, per avere delle prestazioni da campione bisogna evitare accuratamente i nemici giurati del sesso: fumo, alcol, droghe e alimentazione scorretta. Il sesso  prima di una gara agonistica,  può essere salutare o no? Oggi stiamo per approdare ad un’altra teoria. Il sesso, secondo molti studiosi, funziona come una sorta di doping naturale,  ciò sembra valga tanto per gli uomini che  per le donne, dove analoghi meccanismi endocrini caratterizzano l’attività sessuale. Durante l’attività sessuale si innalzino i livelli di testosterone, i quali si mantengono alti per circa 6 ore. Ecco perché, nel caso sia richiesto particolare vigore da parte dello sportivo, il sesso può essere indicato, al fine di migliorare le  proprie performance.  In altri sport, come nel triathlon, far sesso prima della gara potrebbe avere un effetto rilassante migliorando la prestazione per la pratica della disciplina. Questo vale per i maschi. E le donne? Beh, l’altra metà del cielo è sicuramente più fortunata in questo senso, poiché il livello di testosterone aumenterebbe dopo un orgasmo, aiutando quindi ad ottenere risultati migliori. D'altra parte l'atto sessuale è un atto atletico a tutti gli effetti, no?  Pensate che nei 13 minuti e 50 secondi,la durata dell'amplesso medio secondo uno studio europeo, il ritmo respiratorio sale progressivamente da 14 a 40 volte al minuto, la frequenza cardiaca raggiunge le 180 pulsazioni e la pressione sanguigna supera i 200 di massima, ma l'impegno fisico non è assolutamente intenso, comportando una spesa energetica contenuta tra le 150 e le 300 calorie. In pratica, quanto si consumerebbe a salire di corsa tre piani di scale. Insomma, basterebbe una buona dormita per compensare il sesso della notte precedente, senza pregiudicare assolutamente la performance sul campo. Quindi, uomini e  donne  che trovate mille scuse oltre al mal di testa per non abbandonarvi alle braccia del partner, provate a farvi una bella seduta di sano sport in piscina o all’aria  aperta per vedere risultati sorprendenti. I triathleti ovviamente sono di un altro livello, anche nel sesso

Sesso & Corsa

Uno degli effetti della corsa è l’aumento del desiderio sessuale, si fa l’amore di più e meglio, anche perché il sesso è anche una componente fisica e con la corsa questo si sviluppa”. Lo scriveva Stefano Baldini in uno dei suoi libri.  Chi corre avrà osservato come la corsa invada molti ambiti della vita, influenzandoli con una evidente prepotenza,  tra questi non poteva mancare il sesso. La corsa libera endorfine, che ci fanno stare bene portando un aumento del desiderio sessuale.  Il running migliora l’efficienza del sistema cardio-circolatorio, ottimizzando l’irrorazione di sangue e risolvendo quindi alcune disfunzioni sessuali. Da una statistica del Sue Ryder Care, i runner hanno rapporti sessuali molto più frequenti rispetto alle persone sedentarie e, addirittura, il 10% degli intervistati ha dichiarato di fare sesso almeno una volta al giorno, il 3% più volte al giorno. Sempre secondo il Sue Ryder Care, la resistenza, la forma fisica e un sistema cardio-circolatorio efficienti concorrono a far ringiovanire fino a 10 anni la qualità della vita sessuale. Se non avete mai corso fino, non pensate che facendo attività fisica molto intensa la vita sessuale migliori. Anzi. Il consiglio dei medici è di fare le cose con gradualità. Per chi invece già corre, la leggenda narra di evitare l’attività sessuale prima di una gara. Ovviamente è sbagliato. Però è anche un po’ giusto. Insomma, bisogna distinguere. Negli uomini, l’attività sessuale può portare a un abbassamento dei livelli di testosterone per circa sei ore, ripercuotendosi in una gara a livelli inferiori. Mentre nella donna è il contrario: più testosterone e quindi una migliore prestazione. In entrambi i casi contribuisce sicuramente a togliere un po’ di “ansia da prestazione”, permettendo di affrontare la gara più serenamente. 

venerdì 27 novembre 2015

Allenamento combinato: Corsa e Bici



Il questo periodo di preparazione lontano dalle gare, possiamo stravolgere la routine allenante per avere maggiori stimoli dal punto di vista fisico e mentale. Per tale motivo si possono svolgere allenamenti "combinati bici-corsa": due discipline che possono coesistere e integrarsi a meraviglia, scambiandosi benefici dal punto di vista muscolare, cardiovascolare, mentale e biomeccanico.  Anche se con funzioni diverse e intensità variabili, la corsa ed il ciclismo richiedono l’impiego degli stessi distretti muscolari. Se ben comprese queste differenze possono rappresentare  un vantaggio per il runner che scelga di utilizzare la bici come mezzo allenante alternativo alla corsa. Si è visto che in bicicletta il lavoro al quale si obbligano le articolazioni degli arti inferiori come anca, ginocchio e caviglia, è inferiore a quello espresso durante la corsa. La forza di compressione a livello tibio-femorale e il carico sul legamento crociato anteriore del ginocchio sono sensibilmente più bassi, così come quelli sul tendine d’Achille. I muscoli invece , vasto mediale e vasto laterale, estensori e flessori dell’anca, estensori e flessori del ginocchio, muscoli plantari e muscoli incidenti sulla caviglia, sono spesso più attivati in bicicletta che nel running. Questo comporta un aumento dell’attività muscolare nella maggior parte di questi muscoli, senza però generalmente incidere sulla quantità di carico articolare. Ecco come lavorano i principali muscoli della gamba nelle due discipline:
Il quadricipite - nella corsa:”tira su” ossia richiama la gamba verso l’alto e supporta il ginocchio durante la fase di impatto con il terreno. In bici: spinge il pedale nella power phase (fase di potenza)
I femorali -  nella corsa: si contraggono per alzare il piede nella fase di recupero dopo il contatto col terreno. In bici: sono utilizzati in piccola parte durante la fase di recupero per portare il pedale dal punto morto superiorea punto morto inferiore
I polpacci - nella corsa: hanno un ruolo fondamentale nella fase di spinta. In bici: vengono utilizzati in piccola parte nella fase finale di spinta
Il gluteo - Nella corsa: ha la funzione di stabilizzare e sostenere il bacino, oltre che di supportare la spinta. In bici: inizia la fase di spinta, sostenendola per l’intero ciclo di pedalata; è il muscolo con maggior contributo alla produzione di forza

I flessori dell’anca - Nella corsa: controllano e sostengono il movimento degli altri muscoli. In bici: sono fondamentali nella fase finale di recupero

giovedì 26 novembre 2015

La crescita muscolare e la corsa

Molti sportivi che praticano attività per incrementare la massa muscolare, hanno il timore  che la corsa possa in qualche modo consumare la massa muscolare. Corsa e massa muscolare possono coesistere, ma con degli accorgimenti. Correre prima di una seduta di pesi  è sbagliato perchè consumeresti il glicogeno e le energie che ti servirebbero per la palestra e non va tanto bene farla dopo perché in quel caso, avresti le scorte basse di glicogeno  ma più che altro il corpo sarebbe impegnato nei processi di riparazione cellulare. Va da se quindi che allenamento pesante per la massa muscolare e attività aerobica non vanno d’accordo, primo tra tutti per un discorso calorico e di disponibilità dei nutrienti e poi ormonale. In un soggetto che punta ad avere un significativo aumento di massa e forza, le cose diventano inconciliabili…mentre un’attività aerobica è consigliata allo sportivo o al comune bodybuilder che cerca forma, prestanza fisica. La soluzione migliore è impostare delle sedute moderate di aerobica in giorni differenti da quelli in cui ci si allena con i pesi: ad esempio 3 sedute a settimana da 20 a 40 minuti max. Se invece si parla di allenamenti di forza, in questo caso la corsa dovrebbe proprio essere messa da parte perché comprometterebbe le prestazioni in termini di forza massima.  Nel caso volessi fare tutto lo stesso giorno e tu avessi il tempo necessario, una buona soluzione sarebbe inserire l’allenamento con i pesi la mattina – la mattina è sempre il momento migliore per allenarsi con i pesi – e attività aerobica il pomeriggio. Se invece pratichi body building solo per tenerti in forma senza particolari pretese a livello di aumento di massa soprattutto, allora potresti anche mescolare pesi e aerobica, svolgendo attività aerobica sempre dopo i pesi.

mercoledì 25 novembre 2015

Quando la piscina aiuta la corsa!

Il nuoto è una delle attività che può essere abbinata tranquillamente alla corsa, può essere alternata durante l’arco della preparazione in qualsiasi momento dell’anno, sia che si tratti del periodo generale e sia del periodo specifico. Il lavoro svolto in piscina porta notevoli benefici sul sistema cardio-muscolare, ed  Inoltre, il galleggiamento e la mancanza d'impatti col terreno aiutano il recupero e prevengono gli infortuni. Per questi motivi molti runners o triathleti sfruttano i vantaggi della piscina, svolgendo quando possibile il defaticamento per recuperare meglio di quando corrono sul tapis roulant. Anche chi non nuota da anni, ed ha scelto la corsa come disciplina, può trovare giovamento dal lavoro in vasca, magari  lavorando su di un maggior numero di gruppi muscolari (alternando stile, dorso e rana); iniziando con poche vasche ed aumentando la durata dell'allenamento in acqua poco alla volta. Questo porterà a migliorare la fluidità dei movimenti, a migliorare l’elasticità muscolare , è assolutamente utile anche al miglioramento della prestazione per i runners. In alternativa al nuoto vero e proprio, ci sono altri tipi di lavoro che si possono svolgere in acqua, uno di questi è la corsa in vasca, utile nei casi riabilitativi. La corsa in acqua è considerata come un’attività a prevalenza riabilitativa, nel senso che viene proposta principalmente quando si hanno problemi fisici e il correre per strada diventa difficoltoso, ma proprio per la sua capacità di rigenerare l’organismo, può essere svolta anche dopo una seduta di corsa impegnativa per permettere un recupero muscolare. Infine, dovremmo ricordare che la piscina è il luogo migliore per sciogliere i muscoli induriti, perché il galleggiamento consente un più ampio range di movimento: basta praticare esercizi a bordo vasca facendo oscillare la gamba destra da sinistra a destra per 10 volte e viceversa. In questo modo allunghi i glutei, gli adduttori e gli abduttori. 

martedì 24 novembre 2015

Correre sul tapis roulant

L'utilizzo del Tapis Roulant è utile soprattutto in autunno-inverno. Premesso che correre indoor non è come correre in strada, la corsa sul Tapis Roulant può essere considerata una necessità. Quando il freddo,  il buio e la nebbia rendono la corsa poco sicura, molti runners propendono per il tapis roulant. L’azione di corsa cambia sul tapis roulant è del tutto diversa da quella su strada. Sul nastro cambia la percezione del corpo nello spazio, infatti, molti runners tendono a rispondere con irrigidimento del tronco, falcate più brevi e con una spinta minore rispetto alla corsa all’aperto. Per favorire la spinta e per compensare la mancanza della resistenza del vento, di solito si aumenta la pendenza del tapis roulant del 2-3%. I vantaggi della corsa indoor sono molteplici. Il tapis roulant, infatti, ci permette di controllare parametri come pendenza e velocità, permettendoci di correre quando fuori vi sono condizioni meteo proibitive. Inoltre, su di un nastro, si possono eseguire svariati test e svolgere sedute specifiche. Anche se mentalmente richiede un'applicazione maggiore e con sedute lunghe può provocare infiammazioni tendinee ed ai muscoli tibiali, la corsa indoor risulta essere un valido alleato per i runners di tutto il mondo. 

lunedì 23 novembre 2015

I benefici della corsa in salita!

Dopo avervi parlato di come si effettua una seduta di allenamento in salita, oggi vi parlerò dei benefici che questo tipo di allenamento comporta al runner. Inautunno/inverno si propongono in genere allenamenti di sprint in salita dalla forte pendenza per ottimizzare la forza, la capacità contrattile del cuore e il miglioramento di utilizzazione dell’ossigeno a livello del muscolo. Nei periodi non agonistici, l’atleta dovrebbe avvalersi della salita con ripetute di media lunghezza su pendenze del 4-8%, di corti veloci di 3/6 km e di medi in salita sempre su modeste pendenze. Questi dovrebbero avere uno sviluppo fra i 6 e i 12 km, a seconda della preparazione del podista in questione. La salita è un mezzo naturale per allenare molteplici  qualità dei runners, senza di essa è difficile avere una formazione completa di allenamento.

Le tre fasi che contraddistinguono l’azione di corsa: fase di ammortizzazione, fase di spinta, fase di volo. In salita la fase di volo ha tempi più brevi e l’appoggio avviene principalmente con l’avampiede richiedendo un costo energetico maggiore. Trovandosi a ogni appoggio in un punto più alto della strada, diminuisce il tempo di volo andando a ridurre l’energia elastica, che su pendenza del 15% è pari al 32,5% di energia elastica persa. Infine correre in salita allena la mente poiché la fatica si affaccia fin da subito ed ecco allora che la determinazione del runner deve prevalere sulla stanchezza.

venerdì 20 novembre 2015

Andrea Pucci corre per il Mayer! Aiutiamolo!

Ci sono campioni nello sport e poi ci sono campioni nella vita. Andrea Pucci fa parte di quest'ultima categoria: è un vero campione della vita e la sua iniziativa, volta a raccogliere fondi per la ludoteca del Mayer di Firenze, nella maratona di Firenze del 29 novembre prossimo, ne è la prova lampante. L'appello di Andrea è semplice ma allo stesso tempo pieno di passione: "fare sport è una delle cose migliori che si possa fare nella vita, farlo nella corsa podistica più bella della tua città lo è ancora di più, e farlo per la migliore ragione che ci possa essere per fare del bene alla tua città non ha prezzo.Aiutatemi in questa causa e facciamo diventare la ludoteca dell'ospedale pediatrico Meyer ancora più bella e divertente per i bambini bisognosi.Correte con me la Maratona di Firenze il prossimo 29 Novembre 2015."

Il blog Superalenamento.it, sostiene ed appoggia la causa di Andrea per aiutare ilMayer di Firenze, infatti, Con l’iniziativa #RUNFORMEYER la Fondazione Meyer, in collaborazione con THE FLORENTINE, si propone di incentivare una raccolta fondi per il sostegno delle attività di accoglienza dei bambini in ospedale. In particolare tutto quello che i singoli maratoneti ed i loro amici concorreranno a raccogliere servirà a sostenere l’importante attività della Ludoteca in ospedale, un luogo dove tutti i giorni della settimana, domenica compresa, i bambini e le bambine, insieme ai loro genitori, ritrovano la loro dimensione di gioco e relazione. Tantissime sono le attività ludiche, culturali ed anche teatrali che vengono svolte ed il coinvolgimento attivo dei bambini è dimostrato che aiuti molto il bambino nel ritorno alla sua normalità.
Io ho fatto la mia parte! Voi?




Nuotare in acque fredde


Dopo aver parlato di come correre con il freddo, oggi vi parlerò di come nuotare in acque libere fredde, dato che l’acqua fredda non solo può essere sgradevole e affaticante, ma anche pericolosa. Ci sono molte gare di triathlon dove l’acqua fredda fa parte della sfida, specialmente quelle d’inizio stagione, come aprile e maggio. Ma cosa si può fare contro l’acqua fredda?
  • Indossa due cuffie. Una in latex ed una in neoprene (il neoprene ti isola meglio). La maggior parte del calore si perde attraverso la testa (circa il 38%), per cui raddoppiando gli strati, aiuti a mantenere il calore dentro di te.
  • Indossa una muta, ma più in particolare, una muta a maniche lunghe. Quelle senza maniche permettono al calore di uscire attraverso le ascelle.
  • Metti dei  tappi per le orecchie . Quando l’acqua scende sotto i 15 gradi, tappi per le orecchie diventano necessari  e aiutano a mantenere alta la tua temperatura.
  • Nuota in acque fredde nelle settimane prima della gara. Devi nuotare lentamente fino a raggiungere il tuo  fiato . La prima volta che ti capita ti senti un po’ destabilizzato, è normale,  ma con la pratica ti abituerai a rilassarti mentre nuoti.
  • Fai un riscaldamento significativo ( almeno 10-15 minuti) la mattina della gara . Questo ridurrà al minimo l’ effetto shock che l’acqua fredda può avere, e ti permetterà di entrare in un ritmo molto più veloce.

giovedì 19 novembre 2015

La scarpa più comoda al mondo: Skechers FLEX APPEAL

È indubbiamente la scarpa più sensazionale che abbia mai provato fino ad ora! È un vero e proprio guanto che si adatta perfettamente alla forma del tuo piede e se non bastasse è una delle scarpe più leggere al mondo! Inoltre, quest’anno è stata lanciata sul mercato la nuova suola “Memory-foam“,  progettata con una nuova tecnologia che consente di memorizzare (appunto) la forma del piede, favorendo il totale benessere dello stesso ed evitando gli urti. È la stessa tecnologia dei materassi Memory, solo che adesso è stata pensate per le calzature sportive! Semplicemente fantastico. In questo modo vi sarà quindi possibile camminare o correre anche per lunghi periodi di tempo in un comfort mai offerto prima. Il modello di cui vi parlo oggi è il FLEX APPEAL. Le prime sensazioni sono incredibili: la tomaia è davvero leggera, con una ottima areazione e adattabile ai piedi in maniera pressochè ottimale. La scarpa si presenta decisamente leggera rispetto alle altre calzature sportive in commercio, il chè potrebbe far pensare ad un livello di ammortizzamento basso, ma in realtà la scarpa dimostra un livello molto vicino ai normali livelli di massimo ammortizzamento. La suola risulta decisamente unica: presenta una curvatura differente rispetto alle altre calzature e una decina di punti dove sono stati posizionati quelli che la Skechers chiama GoImpulse Sensor. Questo modello è studiato per un'attività fisica leggera. Personalmente la trovo ottima come scarpa da riposo: dopo una corsa, una pedalata, una seduta in palestra o in piscina, indossare una Skechers Flex Appeal sarà una manna per i vostri piedi. Questo modello lo trovate in vendita su Amazon a 51,00 euro.

Nuotare in acque libere

Anche se per molti le acque libere sono un tormento, un vero triatleta non deve avere punti deboli. Ecco come superare le difficoltà del nuoto in acque libere grazie ad alcuni consigli che, se applicati, vi permetteranno di svolgere una buona frazione in acqua.
  • Allenati anche in acque libere

Non arrivare mai a un triathlon senza prima aver provato le acque libere (mare, fiume o lago). Almeno due volte a settimana è l'ideale per prendere familiarità. Nuotare in acque libere non ha niente a che fare con l'ordinato nuoto svolto in vasca. In acque libere e soprattutto in gara, devi fare i conti con una boa lontana (e non sai quanto), e quando stai cercando di calcolare la distanza tra te e la boa, devi schivare calci di karate davanti a te e gente che da dietro cerca di affondarti le gambe.
  • Sii positivo
Le acque libere vanno affrontate con positività. Purtroppo tanta gente ancora prima di entrare in acqua pensa che tutto andrà a finire male quando in realtà si tratta di un’esperienza meravigliosa, quindi fin da subito cambia registro, sii positivo, pazzo ma positivo.
  • Abituati alla muta

La muta va provata anche in piscina ma attenzione, la temperatura in piscina è sempre molto calda quindi c’è il rischio disidratazione. Se usi la muta la borraccia non può mancare.
  • Indossa bene la muta

Una muta indossata male ostacola la bracciata, questo comporta un dispendio di energie superiore che si ripercuote sul resto della gara, oltre a gonfiare i muscoli portandoti a rallentare la tua andatura, soprattutto nel finale della frazione di nuoto. Di grande importanza è la vaselina nei punti di attrito: inguine, ascelle e collo.
  • Non andare nel panico

Se sei alle prime armi potresti andare fuori soglia nei primi metri in acqua. Quando si va fuori soglia e la respirazione diventa difficile è importante mantenere i nervi saldi o essere allenato anche a questo. Quando ti alleni in piscina prova a risolvere la situazione come se ti trovassi in acqua libere, quindi senza fermarti, cerca di mantenere la calma, continuare a nuotare e rientrare da una situazione di fuori soglia o mancata respirazione.
  • Usa occhialini adatti

Gli occhialini in piscina e in acque libere non sono la stessa cosa. La luce del sole che ti disturba oppure la visuale ridotta potrebbero rovinarti una gara. Prova degli occhiali diversi e portane con te in allenamento due tipi, è importante testare tutte le possibili soluzioni.
  • La sicurezza prima di tutto
Mai nuotare in acque libere da solo, fatti accompagnare sempre da almeno un’altra persona, usa la muta che facilita la galleggiabilità e usa una cuffia luminosa o di facile identificazione dalla riva.
  •  Allena la visualizzazione

Essere concentrati durante il nuoto è importante, ma in acque libere i punti di riferimento sono pochi. Devi prepararti e praticare il movimento di alzare la testa per guardare le boe.

  • Divertiti, sei un triatleta
Non sei un vero triatleta se non ti diverti! Quando arriverai alla tua prima transizione  capirai che il divertimento è fondamentale nella vita di un triatleta, che di sacrifici ne fa tanti. 

mercoledì 18 novembre 2015

Le regole per correre bene!

L'aumento dei km, da parte dei runners, dovrebbe avvenire in modo molto accurato, infatti, aumentare i km per con il solo scopo di percorrere più strada, serve a poco e non fa altro che aumentare il rischio d’infortunio. Detto questo, il numero dei chilometri andrebbe aumentato solo fino al punto che consenta di esprimere il proprio potenziale. Cerchiamo di capire le regole che ci aiuteranno a gestire al meglio i chilometraggi settimanali e come aumentarli in modo sensato. Prima di tutto proporzioniamo il percorso di allenamento al percorso di gara (vedi tabella): se corriamo la maratona dovremmo allenarci su distanze maggiori rispetto a chi corre i 5000 metri. Successivamente dobbiamo calibrare i km settimanali sulla basse delle nostre ambizioni: se vuoi correre per vincere hai bisogno di percorre più km settimanali, rispetto a chi ha come unico obiettivo quello di finire la gara. Fai attenzione ai lavori che svolgi nelle varie sedute allenanti: scatti, allunghi, ripetute, accelerazioni e km in pista hanno un peso specifico maggiore rispetto ai chilometri di fondo: quindi se alleni il fondo farai più km, mentre se svolgi lavori specifici abbassa il chilometraggio. Cerca di correre allo stesso ritmo di gara, altrimenti otterrai ben pochi risultati: se sei un fondista corri lungo, per molti km e per diverse ore, se invece ti alleni per i 5000 metri, correrai più veloce, per meno chilometri e per minor tempo. Per evitare d’infortunarti, incrementa gradualmente il loro numero e concedi al tuo organismo del tempo per adattarsi al maggiore carico di lavoro. Infine scopri il tuo limite e non superarlo, l'infortunio è dietro l'angolo.


martedì 17 novembre 2015

Allenare la forza in Inverno!

L'inverno e la voglia di correre non vanno molto a braccetto: buio, freddo e gelo sono ostacoli da superare se vogliamo allenarci. Con l'arrivo dell'inverno c’è chi continua a correre all'aperto e chi si rifugia in palestra. In questo periodo, denominato off season, ovvero quello lontano dalle gare, arriva il momento di concentrarsi sullo sviluppo della forza, dato che un muscolo più forte è un muscolo più resistente ed in grado di affaticarsi di meno, allontanando il rischio di infortuni. Due sono i metosi per sviluppare la forza dei muscoli coinvolti nella corsa:  lavoro specifico in palestra coi sovraccarichi (ad esempio piegamenti sulle gambe bi e mono podalici, ad occhi aperti e occhi chiusi, oppure esercizi di squat o con la pressa) o sedute specifiche di corsa, come le ripetute in salita, la corsa su percorso sterrato e anche la corsa in discesa o su percorso collinare. Come sempre la verità sta nel mezzo; quindi l'ideale sarebbe una combinazione dei metodi, ma potrebbe anche non bastare. Infatti, affinché la seduta di forza sia davvero efficace è fondamentale appena dopo l’allenamento prendere una piccola quantità di proteine e amminoacidi. È il muscolo che lo richiede. Le migliori sono quelle del siero del latte (whey) poiché raggiungono rapidamente i muscoli che sono stati stressati, riparando i danni muscolari e permettendo un’ottimale crescita delle fibre muscolari. 

lunedì 16 novembre 2015

Quando il terrorismo colpisce lo sport

Non è la prima volta che il terrorismo colpisce il mondo dello sport. L'esterno dello Stade de France è solo l'ultimo teatro della follia terrorista, uno dei punti presi di mira dai sostenitori dell'Isis che hanno messo in ginocchio Parigi. Sono passati 43 anni dal primo attacco terroristico portato al mondo dello sport, nel corso delle Olimpiadi di Monaco 1972, e ogni volta fa sempre più male quando gli attacchi vengono portati al cuore dello sport.

  • Ventisei anni dopo Monaco, alle olimpiadi di Atlanta del 1996, è ancora una sede delle Olimpiadi a finire nel mirino dei terroristi. Il 27 luglio, durante un concerto gratuito al Centennial Park di Atlanta in omaggio ai Giochi, esplode una bomba rudimentale che causa 2 morti e oltre 100 feriti.
  • E' il penultimo giorno della manifestazione iridata, in pista ci sono le 108 cicliste iscritte al Mondiale su strada di San Sebastian, in Spagna. Alle 14.58, la zona vicina al traguardo viene scossa da un fortissimo boato: una bomba magnetica comandata a distanza, nascosta sotto un'automobile parcheggiata, esplode mentre sta passando un convoglio della Guardia Civil. L'attentato, rivendicato dai terroristi baschi dell'Eta, provoca 4 feriti.
  • Il 1° maggio 2002, giorno del grande Clasico Real Madrid-Barcellona, esplodono nella capitale spagnola due autobombe vicino allo stadio Santiago Bernabeu: nessuna vittima ma i feriti sono circa una ventina. A rivendicare l'attacco è ancora l'Eta.
  • Il cricket (purtroppo) è uno dei bersagli preferiti dal terrorismo islamico. Nel maggio del 2007, laNuova Zelanda è costretta a rinunciare al test contro il Pakistan dopo che un'autobomba esplode a Karachi, di fronte all'hotel dove alloggiava, provocando la morte di 13 persone.
  • Alla vigilia della partenza, la Parigi-Dakar del 2008 viene annullata per la prima volta nella storia dagli organizzatori. Nessun attentato, ma a causare il blocco il fortissimo rischio di attentati, visto che la corsa avrebbe dovuto toccare paesi come la Mauritania in cui si era ben radicato l'estremismo.
  • Il 6 aprile 2008 in Sri Lanka avviene uno degli attacchi più sanguinosi nello sport. A Weliveriya, 20 chilometri dalla capitale Colombo, viene organizzata una maratona per il capodanno singalese. Un militante delle Tigri Tamil si fa esplodere in mezzo ai partecipanti: 15 morti, tra cui il ministro dei trasporti dello Sri Lanka Jeyarai Fernandopulle e l'ex atleta olimpico K.A. Karunaratne, e oltre 100 feriti il triste bilancio.
  • l 3 marzo 2009 un autobus con a bordo i membri della squadra di cricket dello Sri Lanka viene preso d'assalto da 12 terroristi vicino allo stadio di Lahore, in Pakistan. Sei giocatori rimasero feriti, sei poliziotti pakistano e due civili furono uccisi.
  • Il primo gennaio 2010 a Shah Hasan Khel in Pakistan un kamikaze si lancia con la sua auto piena di esplosivo tra la folla durante una partita di pallavolo. Il conteggio delle vittime è da brivido: 105 morti e più di 200 feriti.
  • Nel gennaio del 2010, il pullman con a bordo la Nazionale del Togo viene mitragliato nella regione di Cabinda, nei pressi della frontiera fra il Congo e l'Angola, il Paese che ospitava la Coppa d'Africa di calcio. Nell'attentato, rivendicato dal Fronte di liberazione dell’enclave di Cabinda, che si batte dal 1975 per l’indipendenza del territorio che si trova tra la Repubblica democratica del Congo e il Congo-Brazzaville, morirono 3 persone tra cui un assistente del ct togolese. Nove i feriti.
  • Il 15 aprile del 2013 il sangue scorre alla celebre Maratona di Boston. Due bombe esplosero a pochi metri dal traguardo, causando la morte di 3 persone (tra cui un bimbo di 8 anni) e oltre 260 feriti. I responsabili sono due fratelli ceceni, Džochar e Tamerlan Carnaev. Il primo è stato condannato a morte il 15 maggio 2015, mentre il secondo venne ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia.

Russia sospesa!

La Russia è stata sospesa con effetto immediato (periodo per ora indefinito) dalla Iaaf sulla base della documentazione fornita dall’inchiesta della Wada sul caso di doping di Stato: 22 membri hanno votato a favore, un solo voto contrario. L’altro voto mancante è del rappresentante russo il quale non era autorizzato a prendere parte alla votazione. Gli atleti e le atlete russe non potranno prendere parte ai Giochi Olimpici e a tutte le competizioni internazionali. La Russia non sarà invitata a partecipare alla Coppa del Mondo di marcia a Cheboksary nel 2016 e al Mondiale Juniores a Kazan. Inoltre, la Iaaf si impegna a togliere alla Russia l’organizzazione di queste manifestazioni sul suo suolo e a riassegnarle ad altri Stati. Gli atleti russi, però, potranno partecipare alla competizioni nazionali e dovranno sottoporsi ai controlli antidoping internazionali. In conclusione la Iaff, attraverso il Presidente Coe, fa sapere che le modalità e i controlli antidoping saranno aumentati sensibilmente e a tutti i livelli, per ogni sport e in ogni nazione.

Consigli essenziali per risultati eccezionali.

Non fate della speranza l'unica ragione per ottenere buoni risultati nelle gare di triathlon. Vi presento, con questo post, alcuni suggerimenti per avere successo nella vostra carriera da triathleta.
1. Definizione degli obiettivi - obiettivi a breve/lungo termine, si dovrebbe imparare a scriverli mettendoli nero su bianco e magari appenderli allo specchio del bagno, in modo da vederli ogni mattina. Gli obiettivi a breve termine dovrebbero essere più facili da raggiungere, per  poter celebrare piccole vittorie. Gli obiettivi a lungo termine dovrebbero essere invece delle bussole che ci forniscono sempre la direzione e ci ricordano dove si sta andando e perché si stanno facendo tutti quei sacrifici.
2. Ascolta il tuo corpo - Spingere il corpo al limite è molto duro ma ricordatevi di prendere giorni per recuperare. Allenarsi duramente significa poter affrontare al massimo una gara, ma ricordate che non si può correre tutti i km al 100%. Imparate a dedicare qualche giorno al recupero, meglio se recupero attivo o Training Load Off.
3. Ottenere un allenatore - E 'sempre bene avere un punto di vista esterno che sia in grado di giudicare oggettivamente la vostra performance. L'allenatore può vedere cosa si sta facendo e come lo si sta facendo, e può avere una visione più chiara di quello che potreste ottenere. In sostanza voi vi dovreste solo preoccupare di allenarvi e non di programmare i vostri training, alla programmazione dovrebbe pensare il vostro allenatore.
4. Ascolta il tuo allenatore - Anche se alcuni giorni ci si sente poco motivati, occorre sempre ascoltare l'allenatore, anche se le sue indicazioni vi sembrano folli. Non abbiate paura di fargli sapere come vi sentite, potrebbe essere arrivato il momento di alleggerire o appesantire le sedute.
5. Coerenza - Con un piano di formazione adeguata arriva prima o poi la noia della routine, nuotare correre pedalare ed allenarsi con i pesi, ogni giorno, può essere molto pesante anche a livello mentale. Ecco quindi che i Macrocicli ed i Microcicli devono essere ben studiate dal vostro allenatore.
6. Tempo & malattia – Lo scarso tempo a disposizione, le condizioni climatiche avverse o uno stato cagionevole di salute, possono facilmente trasformarsi in un pretesto per non allenarsi.  Non cascate in questo errore e cercate alternative, anche stravaganti per allenarvi. Molto spesso la malattia è trattata nel modo sbagliato. Si dovrebbe gestire la malattia come se fosse la cosa più importante del mondo. Se sei malato ti devi rimettere al più presto. Mangia bene, bevi molto e vai a letto presto, basteranno pochi giorni per riprenderti.
7. Dormire - Andare a letto presto per svegliarsi carichi e riposati potrebbe essere la regola aurea per un buon allenamento. Una grande regola sarebbe quella di dormire almeno 8 ore a notte.
8. Mangiare sano – Non ho detto seguire una dieta, ma ho detto mangia sano! È molto diverso e si tratta di un modo di vivere. Evita i cibi spazzatura e le pietanze molto elaborate: eviterai problemi cardiovascolari e renderai più efficiente la tua digestione.
9.  Essere forti- Inizia con la forza mentale, che è seguita dalla vostra forza fisica, l'una non può escludere l'altra. Visualizzare gli obiettivi è uno strumento che vi aiuterà ad essere pronti per ciò che sta per accadere. È la chiave del successo.
10. Stretching & Mobility - Essi sono spesso confusi ma di fatto lavorano su diversi aspetti. Lo stretching è l'atto di piegare o tirare un muscolo al fine di migliorarne l'elasticità, la mobilità invece, aumenta la gamma di movimenti di cui si occupano legamenti e tendini. Il risultato finale è chiamato flessibilità.
11. Allenarsi in gruppo - Allenarsi con gli altri può portare ad un grande senso di realizzazione e di gioia, il cameratismo aiuterà a combattere la noia,  e vi aiuterà a spingere quel qualcosa in più che di solito non sareste riusciti a tirar fuori dalla vostra sessione.
12. Sfida te stesso - Quando si dispone di un allenamento duro, provate e vedere se si può raggiungere un nuovo livello. Abbiate il coraggio di vedere cosa sarebbe successo se non vi foste fermati. Potreste rimanere sorpresi dai risultati. Impostare anche qualche allenamento solo sui test, vi aiuterà a vedere se siete sulla strada giusta o no. Le prime gare non dovrebbero essere il tuo primo test.
13. Rimanere idratati - L'acqua è un bene e un must, bevet molto, ma anche ricordate  che la sola l'acqua non è abbastanza per un buon reintegro. Nei giorni di allenamenti lunghi potrebbe essere necessario un aiuto extra, come gli integratori. Oltre a questo le banane, l'avocado e acqua di cocco sono notevolmente indicati per idratarvi, aumentando i livelli di potassio e sodio nel sistema.

14. Controllo - controllare ciò che si può controllare, lasciate tutto alle spalle mentre ci si allena, come ad esempio i problemi di lavoro. Soffermarsi su quelli, porterà solo energia negativa per la tua formazione e potreste perdere il controllo su ciò che dovete fare.

venerdì 13 novembre 2015

Roberto Rinaldini squalificato quattro anni per doping!!

Roberto Rinaldini del Team Scott Pasquini Stella Azzurra, è stato trovato positivo al doping. “Il Coni comunica che, a seguito degli esami eseguiti dal Laboratorio di Roma, è stato accertato un caso di positività. Nel primo campione analizzato, è stata rilevata la presenza di Nesp (Darbepoetina a) per Roberto Rinaldini, tesserato Fci, al controllo in competizione disposto dal Comitato Controlli Coni-Nado, il 30 agosto a Nemi, in occasione della XVIII Marathon Colli Albani. La Prima Sezione del TNA, accogliendo la richiesta presentata dall'Ufficio di Procura Antidoping, ha provveduto a sospendere l'atleta in via cautelare”. Roberto Rinaldini è uno degli uomini di punta della società aretina. 24 anni, originario di Sarteano, Rinaldini in questi ultimi tempi aveva inanellato un successo dietro l’altro. La maglia del Team Scott Pasquini la indossa da cinque anni. “Ancora non ci rendiamo conto di quello che è successo – dice Simona Pasquini del Team Scott Pasquini Stella Azzurra - Noi corriamo per puro divertimento. Ecco perché ora ci sentiamo traditi. Ma daremo il nostro aiuto a Roberto in questo momento così difficile per lui”. Roberto è stato trovato positivo dopo la XVIII Marathon Colli Albani che si è corsa a fine agosto e dove si è piazzato al secondo posto nella categoria Elite Sport. Per il momento il Coni ha sospeso Rinaldini in attesa di capire i prossimi passi. Contro analisi e quanto altro. Ma sembra che la pena per Rinaldini siano 4 anni di squalifica. “Una mazzata per tutti”, dice ancora Simona che insieme al babbo Adelmo sono anche nel consiglio di amministrazione della Polisportiva Stella Azzurra. Su Facebook, sulla pagina Cicli Pasquini, si legge: “Il Team Scott Pasquini Pol.Stella Azzurra e la Cicli Pasquini condannano fermamente il comportamento antisportivo tenuto dal suo atleta Roberto Rinaldini in occasione dei Campionati Italiani Marathon 2015 di Nemi, rammaricandoci principalmente che l’idea dello sport da noi perseguita e conosciuta benissimo da tutti i nostri tesserati che hanno fatto parte del nostro team in trenta anni di attività, sia stata più debole delle solite “sirene “che purtroppo inquinano e rovinano il nostro amato sport. La società intende inoltre chiarire che condanna senza scusanti l’atleta ma non abbandona la persona nel momento più duro della sua giovane vita, sperando che tutti quelli che come noi hanno avuto l’occasione di frequentare Roberto Rinaldini, abbiano la capacità di distinguere tra chi fa di questo comportamento una ragione di vita e un ragazzo debole che per il miraggio del Campionato Italiano ha rovinato la sua vita ciclistica”.

Le regole da seguire in piscina

La maggior parte dei nuotatori segue un codice di condotta generale durante il loro allenamento in piscina. Oggi vi presento un insieme di regole per le buone maniere in vasca che ho imparato nel corso degli anni e che ho pensato di postare per voi, affinche anche voi possiate aiutare i nuotatori più indisciplinati! A meno che non nuotate da molti anni,non troverete nessuno che vi farà conoscere queste cose... Iniziamo.
• Guarda la vasca - Il primo passo è scegliere la corsia meno affollata. Ti bastano pochi istanti per guardare ciò che sta accadendo in piscina e per individuare la corsia ideale per te. Scegli sempre la corsia meno affollata, in modo da nuotare meglio e non disturbare gli altri.
• Assegnazioni corsia - Se le corsie sono classificate in veloce, medio e nuotatori lenti, scegli la corsia adatta alla tue qualità ed al tipo di allenamento che svolgerai. Qual è il tuo ritmo di nuoto? La mia regola approssimativa è questa: veloce 1: 30 / 100m, medio 2: 00 / 100m, e lento è 3: 00 / 100m.
• Inserimento in una corsia - Ora che avete deciso quale corsia si intende utilizzare, sedersi sul lato della piscina e appendere le gambe in acqua, su un lato della corsia, e lasciare che il nuotatore  in acqua abbia il tempo di capire che tra poco, nella corsia ci sarai anche tu. L'idea è di far loro sapere che ci siete anche.
• Nuoto in circolo o corsia divisa - Se il nuotatore  si ferma, chiedere se vogliono nuotare in cerchio o dividendo la corsia (se ci sono già due nuotatori in corsia si deve nuotare in cerchio). Se non si ferma, poi seguire lo stesso modello che sta utilizzando. Non fermarsi è una violazione del galateo! Arrestarsi per 5 secondi in una nuotata non rovinerà un allenamento.
• Partenza dal bordo - Quando si sta per iniziare la nuotata, dobbiamo essere sicuri di dare al nuotatore di fronte a voi uno spazio adeguato. Non spingere immediatamente dopo che il vostro compagno di corsia ha appena virato o si colpirà i piedi del nuotatore, che non è divertente per chiunque - ed è un segnale che si desidera passare loro. Inizia con un passo conservativo; prenditi il ​​tempo per entrare nel flusso della corsia.
• La virata - Se si sta dividendo la corsia, come si vira non fa alcuna differenza per l'altro nuotatore fino a quando si rimane sul lato della corsia. Se state nuotando in cerchio, allora si dovrebbe puntare al lato sinistro della corsia in modo da uscire poi in linea retta. Quando si è a pochi metri dal muro, spostare l'obiettivo al lato sinistro della parete, girare sul lato sinistro della parete e spingere in linea retta sul nuovo lato destro della corsia.
• Arresto - Se avete intenzione di fermarsi, fermatevi solo sulla parete; fermarsi a metà piscina può causare problemi. Quando ci si avvicina al muro, nuotare direttamente verso l'angolo destro della parete, cedendo spazio per altri nuotatori .
• Passaggio altri nuotatori - A meno che tutti i nuotatori di una non siano perfettamente sincronizzati tra loro, può capitare che un nuotatore veloce vada a prendere ed a passare un nuotatore più lento. Quando ciò accade, uno o due leggeri colpi sul piede di fronte a voi segnale al nuotatore in testa che il nuotatore dietro vuole passare (colpire il piede 20 volte, afferrandolo, ecc... è di cattivo gusto). La buona etichetta prevede che il nuotatore lento si fermi alla parete, permettendo all'altro nuotatore di passare, poi il nuotatore passato riprende il nuoto

• Chiacchiere in corsia – Spesso capita di trovare in corsia persone che invece di nuotare decidono di fare salotto o di socializzare. Questa è una violazione del galateo in corsia, durante le ore di nuotata si dovrebbe nuotare e non chiacchierare intasando la corsia. Se vi doveste trovare in questa situazione non fate niente, solo il bagnino della piscina può prendere l'iniziativa. L'unica cosa che potete fare è quella di cambiare corsia.

Ciao Laurent. Ciao Grande Campione


Lutto in Francia nel mondo del triathlon. L'atleta francese Laurent Vidal è morto a causa di un attacco cardiaco all'età di 31 anni.  Il presidente francese Francois Hollande nell'esprimere le sue condoglianze alla famiglia lo ha definito "un grande campione".  Lo ha fatto sapere la Federazione internazionale di triathlon, aggiungendo che Vidal, 5/o alle Olimpiadi di Londra 2012 a Londra, è deceduto durante la notte nella sua casa nel sud della Francia e a nulla sono valsi i soccorsi medici. Vidal, tre volte campione francese di triathlon, aveva già avuto un attacco di cuore durante una sessione di allenamento in piscina lo scorso anno e dopo essere stato posto in coma farmacologico aveva dovuto anzitempo ritirarsi dall'attività agonistica. Il mondo del triathlon si stringe attorno ai familiari di Laurent e alla sua compagna, la campionessa neozelandeseAndrea Hewitt.

La forza nella corsa

La maggior parte delle ricerche che hanno studiato l’influenza dell’allenamento della forza sulla prestazione degli sport di endurance, ha dimostrato l’effetto positivo di questo allenamento sul livello di prestazione degli atleti di questi sport, alla cui base vi sono alcuni fattori che possono essere brevemente indicati nel miglioramento di aspetti neuromuscolari fondamentali per l’economia del movimento di corsa e nel fatto che il lavoro di un programma di allenamento della forza, specialmente quello della forza massima, sposta la soglia di comparsa della fatica muscolare, aumentando così le probabilità dell’atleta di mantenere il suo rendimento fino al termine della gara. 
Se si lavora in forma esplosiva o con carichi molto pesanti e poche serie con poche ripetizioni (allenamento della forza massima) si può guadagnare forza senza aumentare di volume in quanto gli adattamenti sono soprattutto nervosi. Sembra che l’allenamento della forza che si pone come obiettivo il miglioramento del livello di prestazione di endurance debba essere pianificato nei due-tre mesi che precedono la scadenza della gara. Ora, in un allenamento di questa durata, gli adattamenti fisiologici indotti dall’allenamento sono soprattutto nervosi, qualunque sia il metodo di lavoro adottato. L’aumento della massa muscolare di un atleta, in effetti, si pianifica su periodi di allenamento di maggiore durata. Questo perché un lavoro di muscolazione svolto in sala pesi, per quanto specifico, “appesantisce” momentaneamente, la gestualità di corsa. Bisogna quindi dare all’organismo e alla muscolatura il tempo di “trasformare” tale lavoro in un incremento delle qualità sopradescritte (resistenza specifica, tecnica di corsa più economica, prevenzione degli infortuni, …). Inoltre il sollevare dei carichi è un qualcosa di molto distante dal modello di prestazione (il correre per molte ore) e, per questa ragione, non va utilizzato troppo a ridosso di quello che deve essere il picco di performance. E’ in ogni caso consigliabile eseguire a scadenza di 20 giorni dei leggeri richiami di forza per non far scadere troppo questa qualità fisica comunque indispensabile per chi copre distanze particolarmente lunghe.

La forza espressa durante l’azione di corsa (soprattutto se è una corsa di lunga durata) è molto diversa da quella che deve utilizzare un lanciatore, un saltatore o un sollevatore di pesi.  Tralasciando la descrizione delle varie tipologie di forza ci concentreremo solo su quella che caratterizza la corsa di un maratoneta o ultramaratoneta, ovvero la forza resistente. Per forza resistente intendiamo una quantità di forza molto inferiore a quella massimale da esprimere per un tempo molto prolungato. In effetti, quando si corre la forza che viene espressa per muovere un passo dopo l’altro non è molto elevata, in quanto non vi sono forti resistenze da vincere e la velocità di spostamento non è massimale. Nella Corsa di durata si ripete il gesto della corsa (e vincere le relative resistenze) per centinaia di migliaia di volte; per questo motivo è opportuno allenare anche lo sviluppo della forza resistente.




giovedì 12 novembre 2015

Doping: ammissioni Federatletica russa

MOSCA, 12 NOV - La Federazione di atletica leggera russa ammette alcune delle accuse contestate dalla commissione dell'Agenzia mondiale anti doping (Wada). "Noi siamo d'accordo con alcune accuse nei nostri confronti, su altre no e qualcosa non e' piu' attuale perche' e' gia' stato corretto da tempo", ha dichiarato il presidente ad interim Vadim Zelicenok. Basterà questa piccola ammissione a non sottrarre le medaglie macchiate dallo scandalo doping?

SmartHalo, trasforma la tua bici in una smart bike

Non è difficile trasformare la bicicletta in un mezzo intelligente, basta SmartHalo. Appena finanziato su Kickstarter, è un gadget multiuso che si fissa in modo permanente sul manubrio e offre numerose funzioni. Prima di tutto è un gps. Una volta connesso allo smartphone, SmartHalo ti guida sulla strada da seguire grazie a un alone luminoso generato dalla sua striscia led. Un semicerchio a destra o sinistra ti indica se devi curvare, una quarto di led se la svolta è lieve, un segnale rosso in basso invece indica un’inversione a U. La connessione satellitare ti aiuta anche a ritrovare la bici in caso ti dimentichi dove l’hai lasciata e non manca un pratico tracker. Mentre pedali SmartHalo registra distanza, altitudine, tempo, velocità media e calorie bruciate e volendo puoi anche impostare degli obiettivi per stimolarti a pedalare sempre di più. Da ultimo può funzionare da allarme. In caso qualcuno tocchi la tua bici inizia a suonare e ti avverte sullo smartphone mentre la luce di posizione frontale a LED ti permette di pedalare al buio. Insomma, un bella dose di elettroni per la tua due ruote a un prezzo di 119 dollari.

Correre al mattino

Il mattino ha l’oro in bocca. Correre di mattina presto è bellissimo: accelera il metabolismo, fa bruciare meglio le calorie e migliora l’umore. Spesso però non è così facile saltare giù dal letto dopo aver dormito 6/7 ore. La cosa più difficile infatti è  risvegliare il corpo dal torpore del sonno. Un metodo naturale e semplicissimo è quello di dormire con le finestre aperte, in modo da far entrare la luce anticipando il risveglio. Non è solo perché la luce disturba il sonno: la luce riattiva il cervello ed è percepita anche a palpebre chiuse. Durante la notte il nostro organismo consuma poco, quindi non è sbagliato correre con lo stomaco vuoto. Persino i maratoneti corrono abitualmente a digiuno per il semplice fatto che durante la notte si perdono solo poche centinaia di calorie, corrispondenti a circa 7-8  km di “autonomia”; poiché un soggetto mediamente allenato ha scorte  per almeno 25 km, è chiaro che avere il serbatoio un po’ vuoto non può fare la differenza. Uno studio recentemente pubblicato su The British Journal of Sports Medicine consigliava di non correre al mattino per l’elevato valore di cortisolo e catecolamine, gli ormoni dello stress, già naturalmente alti alla mattina presto. In realtà, la corsa lenta non alza questi livelli che sono tipici dello stress. Infine, durante le uscite mattutine è bene evitare lavori di potenze, come ripetute, scatti o allunghi, meglio fare del fondo lungo.