Dopo avervi parlato di come si effettua una seduta di allenamento in salita, oggi vi parlerò dei benefici che questo tipo di allenamento comporta al runner. Inautunno/inverno si propongono in genere allenamenti di sprint in salita dalla
forte pendenza per ottimizzare la forza, la capacità contrattile del cuore e il
miglioramento di utilizzazione dell’ossigeno a livello del muscolo. Nei periodi
non agonistici, l’atleta dovrebbe avvalersi della salita con ripetute di media
lunghezza su pendenze del 4-8%, di corti veloci di 3/6 km e di medi in salita
sempre su modeste pendenze. Questi dovrebbero avere uno sviluppo fra i 6 e i 12
km, a seconda della preparazione del podista in questione. La salita è un mezzo
naturale per allenare molteplici qualità
dei runners, senza di essa è difficile avere una formazione completa di
allenamento.
Le
tre fasi che contraddistinguono l’azione di corsa: fase di ammortizzazione,
fase di spinta, fase di volo. In salita la fase di volo ha tempi più brevi e l’appoggio
avviene principalmente con l’avampiede richiedendo un costo energetico
maggiore. Trovandosi a ogni appoggio in un punto più alto della strada,
diminuisce il tempo di volo andando a ridurre l’energia elastica, che su pendenza
del 15% è pari al 32,5% di energia elastica persa. Infine correre in salita
allena la mente poiché la fatica si affaccia fin da subito ed ecco allora che
la determinazione del runner deve prevalere sulla stanchezza.
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