Il mattino ha l’oro in bocca. Correre di
mattina presto è bellissimo: accelera il metabolismo, fa bruciare meglio
le calorie e migliora l’umore. Spesso però non è così facile saltare giù
dal letto dopo aver dormito 6/7 ore. La cosa più difficile infatti è risvegliare il corpo dal torpore del sonno. Un
metodo naturale e semplicissimo è quello di dormire con le finestre aperte, in
modo da far entrare la luce anticipando il risveglio. Non è solo perché la luce
disturba il sonno: la luce riattiva il cervello ed è percepita anche a palpebre
chiuse. Durante la notte il nostro organismo consuma poco, quindi non è
sbagliato correre con lo stomaco vuoto. Persino i maratoneti corrono
abitualmente a digiuno per il semplice fatto che durante la notte si perdono
solo poche centinaia di calorie, corrispondenti a circa 7-8 km di
“autonomia”; poiché un soggetto mediamente allenato ha scorte per almeno 25 km, è chiaro che avere il
serbatoio un po’ vuoto non può fare la differenza. Uno studio recentemente
pubblicato su The British Journal
of Sports Medicine consigliava di non
correre al mattino per l’elevato valore di cortisolo e catecolamine, gli ormoni
dello stress, già naturalmente alti alla mattina presto. In realtà, la corsa
lenta non alza questi livelli che sono tipici dello stress. Infine, durante le
uscite mattutine è bene evitare lavori di potenze, come ripetute, scatti o allunghi,
meglio fare del fondo lungo.
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