giovedì 12 novembre 2015

Lance Armstrong potrebbe tornare nel triathlon?

Lance Armstrong, il demonio, il male assoluto, l’innominabile,  l’atleta che ha messo in piedi il più grande imbroglio della storia dello sport potrebbe ripresentarsi al via  in una gara di triathlon nonostante la squalifica a vita. La stampa americana spiega infatti che il divieto di gareggiare dopo la condanna è stato imposto al texano in base ad un regolamento che prevede però anche che  “un atleta soggetto ad un periodo di squalifica superiore a quattro  anni può, dopo aver completato quattro anni di squalifica,  partecipare ad eventi sportivi locali  in uno sport diverso da quello  in cui aveva commesso la violazione del regolamento antidoping e solo a condizione che non siano di  un livello che potrebbe  qualificarlo direttamente o indirettamente per un campionato nazionale o un evento internazionale”.  La conferma arriva da Annie Skinner,  portavoce dell’Usada, l’agenzia antidoping americana: “Sì, il divieto di gareggiare per il signor Armstrong riguarda il suo sport primario cioè il ciclismo e non il triathlon. Non potrà partecipare ad ogni gara ma solo a manifestazioni locali. Armstrong non  potrà partecipare ad eventi che hanno il potenziale per qualificarlo o che danno punteggio per  un campionato nazionale.  E ovviamente non potrà partecipare a  campionati dal mondo o eventi internazionale  autorizzati da una federazione internazionale quali le coppe del mondo. Se il signor Armstrong avrà intenzione di partecipare ad un evento sportivo locale, in quel momento,  Usada si consulterà con l’organizzatore  per garantire che non ci sia una violazione delle regole Wada”. Giusto o sbagliato che sia Armostrang fa ancora parlare di se. La sua squalifica per doping è una pena esemplare per chiunque tenti di fare il furbetto in una competizione sportiva. Lance ha vinto e si è arricchito grazie ad un imbroglio: il doping, un male che lo sport sta combattendo da anni e con molta fatica. La caduta di un eroe fa malissimo, la distruzione di un mito è tristissima, ma che esempio daremo ai nostri figli se un truffatore, come Lance, tornasse di nuovo a gareggiare?

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