venerdì 13 novembre 2015

Roberto Rinaldini squalificato quattro anni per doping!!

Roberto Rinaldini del Team Scott Pasquini Stella Azzurra, è stato trovato positivo al doping. “Il Coni comunica che, a seguito degli esami eseguiti dal Laboratorio di Roma, è stato accertato un caso di positività. Nel primo campione analizzato, è stata rilevata la presenza di Nesp (Darbepoetina a) per Roberto Rinaldini, tesserato Fci, al controllo in competizione disposto dal Comitato Controlli Coni-Nado, il 30 agosto a Nemi, in occasione della XVIII Marathon Colli Albani. La Prima Sezione del TNA, accogliendo la richiesta presentata dall'Ufficio di Procura Antidoping, ha provveduto a sospendere l'atleta in via cautelare”. Roberto Rinaldini è uno degli uomini di punta della società aretina. 24 anni, originario di Sarteano, Rinaldini in questi ultimi tempi aveva inanellato un successo dietro l’altro. La maglia del Team Scott Pasquini la indossa da cinque anni. “Ancora non ci rendiamo conto di quello che è successo – dice Simona Pasquini del Team Scott Pasquini Stella Azzurra - Noi corriamo per puro divertimento. Ecco perché ora ci sentiamo traditi. Ma daremo il nostro aiuto a Roberto in questo momento così difficile per lui”. Roberto è stato trovato positivo dopo la XVIII Marathon Colli Albani che si è corsa a fine agosto e dove si è piazzato al secondo posto nella categoria Elite Sport. Per il momento il Coni ha sospeso Rinaldini in attesa di capire i prossimi passi. Contro analisi e quanto altro. Ma sembra che la pena per Rinaldini siano 4 anni di squalifica. “Una mazzata per tutti”, dice ancora Simona che insieme al babbo Adelmo sono anche nel consiglio di amministrazione della Polisportiva Stella Azzurra. Su Facebook, sulla pagina Cicli Pasquini, si legge: “Il Team Scott Pasquini Pol.Stella Azzurra e la Cicli Pasquini condannano fermamente il comportamento antisportivo tenuto dal suo atleta Roberto Rinaldini in occasione dei Campionati Italiani Marathon 2015 di Nemi, rammaricandoci principalmente che l’idea dello sport da noi perseguita e conosciuta benissimo da tutti i nostri tesserati che hanno fatto parte del nostro team in trenta anni di attività, sia stata più debole delle solite “sirene “che purtroppo inquinano e rovinano il nostro amato sport. La società intende inoltre chiarire che condanna senza scusanti l’atleta ma non abbandona la persona nel momento più duro della sua giovane vita, sperando che tutti quelli che come noi hanno avuto l’occasione di frequentare Roberto Rinaldini, abbiano la capacità di distinguere tra chi fa di questo comportamento una ragione di vita e un ragazzo debole che per il miraggio del Campionato Italiano ha rovinato la sua vita ciclistica”.

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