Iniziamo a conoscere l'universo Triathlon, partendo dalle molte (per fortuna) società dilettantistiche e non, presenti sul territorio Toscano. Iniziamo dalla regione Toscana e lo facciamo intervistando il Presidente della Società "1 A Mistral", con sede a Cascina, in provincia di Pisa. Adesso diamo la parola al Presidente Cristiano Cavallini.
- In che anno è stata fondata la società e cosa l'ha spinta a farlo?
- La 1 A Mistral è stata fondata più di dieci anni fa ormai, ed è stata frutto della passione di alcuni triathleti provenienti da altre realtà che si stavano dissolvendo.
- Quali sono le difficoltà nel gestire una società dilettantistica?
- In realtà la nostra fattispecie non presenta molte difficoltà, la nostra società è formata da più di 50 iscritti, e non abbiamo altro scopo che quello di divertirci insieme e di fornire a tutti una organizzazione logistica di base che consenta di gestire le gare e le sedute di allenamento collettivo...insomma gareggiamo per divertirci, e ciò ci ha consentito nel tempo di annoverare tra le nostre file molti neofiti.
- Quale momento ricorda con maggiore gioia? E quale ricorda con tristezza/rammarico?
- Nessun particolare rammarico , e dovessi individuare una gioia in particolare avrei delle difficoltà. Ogni trasferta, ogni allenamento, e persino ogni momento ludico, rappresenta per me la felicità e la voglia di stare insieme facendo uno sport che amo.
- Quali sono le ambizioni di questa società?
- Non certo agonistiche , pur avendo ottimi atleti tra le nostre fila; l’ambizione più grande è quella di riuscire ad incrementare costantemente il numero dei nostri soci accogliendoli con serenità ed un sorriso; chi si avvicina al triathlon generalmente ha paura.. ecco noi cerchiamo di far capire che con un po’ di impegno si riesce tranquillamente a praticare questo sport.
- Da Presidente, cosa chiederebbe alle Federazione Italiana Triathlon?
- L’ho già fatto...semplicemente un po’ più di attenzione per gli Age Group, che non devono essere solamente “l’anima finanziatrice” del nostro sport, ma anche e soprattutto il mezzo di diffusione più efficace tra i giovani.
- Molti tesserati si annoverano nelle fila dei cosiddetti neofiti o “non professionisti”. Come avviene in questi casi l’approccio alla disciplina e quali i supporti messi a disposizione dalla società per una preparazione guidata?
- Generalmente noi dedichiamo molto tempo ai neofiti, sia a livello di approccio mentale , sia a livello di allenamenti. Infattiorganizziamo apposite sessioni di allenamento , e disponiamo di un tecnico che formula programmi di allenamento ad hoc. Preciso che tutto ciò avviene in modo assolutamente gratuito.
- Se la sente di dare un giudizio sullo stato di salute del movimento di Triathlon nella sua Regione?
- In Toscana, direi che il movimento è piuttosto attivo; abbiamo varie società, e per quello che mi riguarda, ho ottimi rapporti di collaborazione e di amicizia con tutti. Persino ( anzi specialmente) con i “cugini” livornesi. Peraltro credo che il comitato regionale stia ben lavorando anche con i giovani.
- Per concludere questa intervista, cosa direbbe a chi si avvicina per la prima volta al Triathlon?
- Nel tempo ho visto molti atleti che per un calo fisiologico o contingente delle proprie prestazioni magari hanno mollato tutto. Per questo io dico sempre: “ Non devi avere timore della durezza di questo sport.. ma non devi neppure avere timore di prenderti una pausa quando la tua mente te lo richiede... Il triathlon è una continua sfida con se stessi...ma non sempre si può vincere “
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